Accordo in Ecofin per consentire agli Stati dell’Unione Europea di applicare con più flessibilità agevolazioni e aliquote ridotte dell’Iva.

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Bruxelles – E’ stato unanime l’accordo in Ecofin per consentire così agli Stati membri dell’Unione europea di applicare con maggiore flessibilità agevolazioni e aliquote ridotte.

L’intesa consente di includere nelle categorie agevolate la salute pubblica, i beni ambientali e i sostegni alla transizione digitale. Tra questi l’Ue include gli assorbenti – oggetto in Italia della tampon tax prevista in manovra, con una riduzione Iva dal 22% al 10% – ma anche le mascherine protettive sanitarie. La riduzione, inoltre, sarà praticabile su biciclette, comprese le elettriche, ristrutturazioni nelle abitazioni, accesso a internet.

Dal 2030 è invece previsto che non sia più possibile concedere aliquote ridotte a beni e servizi quando ciò avvenga “a detrimento dell’ambiente e degli obiettivi Ue sul cambiamento climatico “.

Inoltre le esenzioni e le deroghe esistenti su alcune tipologie di beni in alcuni Stati, saranno possibili in tutti i Paesi, per garantire equità di trattamento ed evitare distorsioni alla concorrenza.

La direttiva di principio è questa: “Tutti gli Stati membri devono essere trattati allo stesso modo e devono pertanto avere le stesse possibilità di applicare le aliquote ridotte, che dovrebbero tuttavia rimanere un’eccezione rispetto all’aliquota normale. Una tale parità di trattamento può essere conseguita consentendo a tutti gli Stati membri di applicare ai beni e ai servizi ammissibili, entro limiti definiti, un massimo di due aliquote ridotte pari almeno al 5%, un’aliquota ridotta inferiore al minimo del 5% e un’esenzione con diritto a detrazione dell’Iva a monte”.

Che specifica: se uno Stato membro intende applicare un’aliquota inferiore al 5% lo può fare solo a un numero massimo di sette categorie di beni e prodotti elencate nell’allegato III del documento.

Le nuove misure dovranno passare al vaglio del Parlamento Ue e andranno approvate entro marzo 2022. Gli Stati membri hanno tempo per recepire la direttiva fino al 31 dicembre del 2024. Dalla ratifica formale dei Paesi Ue la nuova direttiva entrerà in vigore entro venti giorni.

“Eì il risultato di una maratona negoziale – è stato il commento del commissario Ue all’economia Paolo Gentiloni – che mostra che quando c’è la volontà c’è una strada europea che porta avanti”.

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