LA SPEZIA – “Le crociere portano ricchezza. In media per ogni passeggero ricadono sul territorio circa 90 euro. La CLIA, (organizzazione mondiale delle compagnie di crociera) ne calcola 110. Nel complesso si tratta di 70 milioni di euro all’anno che arrivano alla nostra economia cittadina”.
L’intervento di Andrea Massalongo, presidente Aigo Confesercenti La Spezia, sulla presenza delle “città galleggianti” nel Golfo dei Poeti, tra sostenitori e scettici.
Questo non vuol dire che bisogna accettare l’ inquinamento – continua -. Ma non è così: le compagnie sono costantemente impegnate a lavorare per ridurre l emissione delle sostanze inquinanti, anche in concorrenza tra loro. Le navi più moderne hanno importanti sistemi per l’abbattimento dei fumi e in avvicinamento e in porto devono usare carburanti a basso contenuto di zolfo. I controlli li fa la Capitaneria, prelevando campioni dai serbatoi e sono particolarmente rigorosi, le sanzioni possono arrivare al fermo della nave. Pensate ai danni materiali e di immagine che subirebbero! Nessuna compagnia sarebbe disposta a correre il rischio. Inoltre queste navi girano il mondo e approdano in circa 600 porti, posti nelle località più ‘delicate’ del pianeta, dalle isole Fiji alle Bahamas, passando per porti statunitensi, come New York, Miami, per i porti canadesi ecc. tutte nazioni molto severe sotto il profilo ambientale. In Italia il porto della Spezia è tra i più piccoli per numero di navi ospitate, dopo Genova e Livorno”.
“Per concludere, ogni attività produttiva ha il suo ‘rovescio’ ed anche le crociere non sfuggono a questa regola, però il problema non è crociere si o crociere no, ma semmai quali navi da crociera vogliamo nel nostro porto ovvero quelle che danno le migliori garanzie rispetto all’ambiente. A volte il vapore acqueo viene scambiato per fumo, ma a volte ci sono delle vere e proprie anomalie nel riavvio dei motori che provocano fumi pesanti. Questo succede nelle navi più vecchie, non certo in quelle più moderne. Comunque state sereni se le crociere alla Spezia non le volete più, non vi preoccupate più di tanto: ci sono città limitrofe ben più felici di accoglierle”.