Il Gruppo mondiale Maersk prevede, nel presentare i dati dell’ultimo trimestre, che la domanda globale di container crescerà nel corso di quest’anno del 6-8% trainata dai volumi di esportazione dalla Cina agli Stati Uniti.
E anche le previsioni sul terzo trimestre volano sulle ali dell’ottimismo anche se “le condizioni commerciali per i prossimi trimestri sono, per l’amministratore delegato Soren Skou, ancora soggette a una volatilità superiore al normale a causa della natura temporanea degli attuali modelli di domanda, interruzioni nelle catene di approvvigionamento e carenza di attrezzature. Noi continuiamo comunque a costruire un’attività oceanica di qualità superiore con contratti più a lungo termine, un’attività di logistica in rapida crescita e un’attività di terminal che creano valore”.
Vediamo i numeri di una semestrale a dir poco straordinaria anche per il Gruppo Maersk: i ricavi sono cresciuti del 58% a 14,2 miliardi di euro e l’Ebit è aumentato di 5 volte a 4,1 miliardi di dollari. L’utile nei primi sei mesi è di 6,5 miliardi di dollari, e il ritorno sul capitale investito, questo però negli ultimi 12 mesi, è del 23,7%.
Il record del secondo trimestre è comunque riassumibile nell’ utile netto di 3,7 miliardi di dollari grazie al mercato in forte espansione delle navi portacontainer, utile che – questa la dichiarazione dei vertici – sarà investito per accelerare il processo di trasformazione.
Certo, Skou ha sottolineato come sia la congestione sia i colli di bottiglia abbiano fatto aumentare i noli, ma l’altra faccia della medaglia, almeno per Maersk, oltre alla eccezionale performance sulle sue linee oceaniche, è che la compagnia ha compiuto “solidi progressi”, dice Soren Skou, per offrire servizi migliori lungo l’intera catena logistica.
E dunque ha concluso Skou: “Le prospettive per il terzo trimestre sono solide e prevediamo che l’attuale slancio di Ocean continuerà nel quarto trimestre, a vantaggio anche del nostro business dei terminal”.