Savona – Il sequestro da parte della Guardia di Finanza di Bari di una tonnellata di cocaina nel porto di Savona trasportata a bordo di una nave ha fattoi cogliere l’attenzione per rimettere la lente di ingrandimento sul sistema dell’Alto Tirreno scelto dai trafficanti per entrare nel mercato europeo come è da tempo per i grandi porti del nord.
Comunque sia la partita di droga non era stivata nella nave ma era nascosta nella parte sommersa del mercantile. Sono stati infatti i sommozzatori della Sezione Operativa Navale a recuperare la partita che è risultata composta di 741 panetti di cocaina, imballati in 26 involucri di cellophane, occultati nelle “prese a mare” dei motori dell’imbarcazione, per un peso complessivo di una tonnellata.
Il sequestro è la conseguenza di un’operazione che il 2 gennaio scorso aveva portato all’arresto di quattro albanesi e al sequestro di 3,5 quintali di cocaina. I quattro erano stati sorpresi in un albergo di Celle Ligure.
Dopo l’arresto dei quattro, la Guardia di Finanza aveva saputo dell’arrivo in porto a Savona di un altro carico di droga su un mercantile, con bandiera di Hong Kong, partito dal porto di Santos in Brasile. Così è scattato il monitoraggio del cargo, con mezzi aerei e navali, una volta superata Gibilterra, cui è seguito l’intervento.