Autorità di sistema dei Porti della Spezia e Marina di Carrara: approvato all’unanimità il Piano Operativo triennale 2022-2024

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Il Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Orientale (La Spezia e Marina di Carrara) ha approvato all’unanimità il Piano Operativo  Triennale 2022-2024. Subito dopo il Presidente della AdSP Mario Sommariva ha riassunto così i capisaldi del documento di programmazione e di operatività ma soprattutto di visione: ”Non è possibile una crescita urbana che si fondi sul declino di un porto”. Centralità ad ambiente, innovazione e persone.  Maggiori investimenti per 18 milioni di euro”.

“Il mare è l’energia mobile, in perpetuo movimento, la forza innovatrice pronta sempre a prendere il vento, a pungolare   la   lentezza degli uomini, a saltare direttamente, senza intermediari, senza linee di frontiere o di dogane, da un punto all’altro, talvolta assai lontano. Rimesta uomini e cose, sposta, mescola”.

Inizia così la sua premessa del Presidente Mario Sommariva al Piano Operativo Triennale, che sarà il faro programmatico ed operativo dell’Ente di via del Molo per il futuro. E lo fa citando frasi dello storico francese Lucien Febvre, Sommariva, contenenti “alcune suggestioni utili a meglio comprendere, in profondità, le linee di indirizzo e le motivazioni che sottendono al Piano   Operativo   Triennale   2022-2024   dell’Autorità   di   Sistema   Portuale   del   Mar   Ligure Orientale, approvato ieri dal Comitato di Gestione.  Innanzitutto   il “mare”, come forza innovatrice ed energia, che propaga il proprio movimento all’interno delle terre….  Non è possibile una crescita urbana che si fondi sul declino di un porto – continua Sommariva-. Una città portuale deprivata del porto perderebbe la propria energia vitale, si priverebbe così del proprio futuro”   volano di processi indotti e al tempo stesso come elemento che porta in sé innovazione e cambiamento”.

I sette temi portanti del nuovo Pot

Sette i temi portanti del nuovo POT, oltre alla riflessione del presidente, in premessa, sulla politica di “resilienza” dei porti, ovvero un insieme di azioni capaci di costituire un rilancio e una reazione in grado di ri-costruire il futuro: Infrastrutture; Intermodalità; Transizione energetica; Transizione digitale; Inclusione sociale; Autotrasporto; Sviluppo delle aree retroportuali e ZLS – Zona Logistica Semplificata.  Il tutto fondato sull’idea, sia per La Spezia sia per Marina di Carrara, dell’inscindibilità del destino dei porti da quello dei territori e delle città.

I maggiori investimenti per 18 milioni di euro

In Comitato di Gestione è stato inoltre approvato un aggiornamento del medesimo Piano Triennale delle Opere, connesso all’assestamento al Bilancio di Previsione 2021, che contiene maggiori investimenti per 18 milioni di euro, di cui: 600.000     serviranno per la rimozione del ponte della Darsena Pagliari e la sua collocazione in aree limitrofe; 200.000 per la sistemazione del terzo piano dell’Ufficio Territoriale di Marina di Carrara che ospiterà anche una succursale della Scuola Nazionale Trasporti; 1.500.000 per la rimozione di pontili e strutture a terra nella marina del Canaletto e per l’adeguamento tecnico-funzionale dell’edificio ex Dogana di Largo Fiorillo che ospiterà, oltre al salone centrale per eventi dell’AdSP, alcuni uffici per Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Sanità Marittima e Rimorchiatori.

Bene in vista le opere che segneranno la trasformazione

Gli altri importi sono relativi a maggiori investimenti per interventi già previsti nel precedente POT. Il POT, “coerente con il piano di riforme adottato dal Governo sulla scorta degli indirizzi della Commissione Europea, dove centrali sono l’ambiente, l’innovazione e le persone, richiederà molto impegno e molta coesione, superando particolarismi ed egoismi”, ha detto Sommariva. ​Bene in vista nel POT le opere che segneranno sia la trasformazione infrastrutturale portuale e urbana sia la transizione energetica: il nuovo molo passeggeri sulla Calata Paita e il nuovo Waterfront del Porto di Marina di Carrara, nonché l’elettrificazione delle banchine.  Opere che dovranno essere realizzate, secondo il PNRR, entro il 31 dicembre 2026.

 

Cambiano anche gli indici di competitività dei porti

Cambiano anche gli indici di competitività dei porti: non più misurata solo base ai soli volumi movimentati ovvero alla velocità del “dwell time”, ma altresì anche sul tasso di sostenibilità energetica, sul tasso di digitalizzazione, sul tasso di inclusione sociale. Il percorso della transizione energetica, virerà con decisione verso le fonti rinnovabili e, in prospettiva, verso l’utilizzo dell’idrogeno. Un cambiamento che dovrà coinvolgere complessivamente tutti gli attori del sistema portuale. La transizione digitale, punterà alla creazione di un complessivo “ambiente digitale”, ovvero digitalizzazione delle procedure e dematerializzazione   dei   documenti   in   primis, e   sarà   necessario   nella   prospettiva   della costituzione della Zona   Logistica Semplificata per l’attrazione di nuovi   investimenti. Un’attenzione particolare dovrà essere posta al tema della “Cybersecurity”.

Affermata l’importanza del dialogo sociale

Affermata nel POT l’importanza del dialogo sociale, collaborando con Associazioni di categoria e sindacati, in modo da individuare progetti comuni e soluzioni durevoli, a partire da progetti formativi in grado di adeguare le risorse umane ai cambiamenti nell’organizzazione del lavoro e politiche attive del lavoro, per affrontare le criticità e le sfide dell’automazione.

 

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