LA SPEZIA – Nel primo semestre dell’anno le esportazioni dell’olio ligure nel mondo sono cresciute del +29% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Lo rilevano i dati Istati, crescita che trova conferma in quella di Coldiretti nel report “I sentieri dell’olio” che indica un amento dell’export nazionale pari al +23%.
“Un successo alimentato – si sottolinea da Coldiretti e Unaprol – da un patrimonio di biodiversità unico al mondo, con 533 varietà di olive coltivate in tutto i Paese, per un totale di 250 milioni di piante da cui nasce il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa, con 42 Dop e 7 Igp, oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una ricchezza di profumi e sapori che non ha eguali”.
Accanto all’export vi sono ovviamente anche e rilevanti in proporzione consumi interni, per i quali, oltre a restare forte la propensione all’acquisto all’interno delle grandi catene commerciali, cresce anche la tendenza all’acquisto diretto dalle aziende agricole e dai frantoi.
Secondo le stime Coldiretti sui dati Istat relativi agli stili alimentari, l’olio d’oliva è utilizzato da oltre il 97% degli italiani; nell’ultimo anno è l’alimento più popolare sulle tavole nazionali, addirittura più di pane e pasta. Non a caso, la spesa annua delle famiglie per l’acquisto di olio si attesta su una media di 117 euro, con gli italiani che, sempre in media, ne utilizzano 8 kg pro capite ogni anno.
In questo scenario, l’Italia figura fra i primi tre consumatori di olio al mondo (480 milioni di chilogrammi), dopo la Spagna e prima degli Stati Uniti.
“In Liguria – dice Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti – sono prodotte e acquistate alcune tra le etichette più note di olio extravergine d’oliva. Etichette tutte rigorosamente appartenenti alla dop Riviera Ligure” a proposito della quale il delegato confederale Bruno Rivarossa spiega che “è declinata nelle sottozone Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese, Riviera di Levante, il che contribuisce a diffondere la fama della produzione olivicola ligure a livello internazionale, anche grazie alla pregiata oliva taggiasca”.