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Bisognerà fare i conti con la congestione dei porti e la carenza di container per almeno sei mesi ma il ritorno alla normalità è previsto per la fine del prossimo anno

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Secondo la società di consulenza di Sea-Intelligence le congestioni che si sono avute e che si continuano ad avere nei porti portuali hanno tenuto bloccato ad agosto il 12,5% della capacità della flotta globale, che corrisponde a 3,1 milioni di Teus.

Una quantità enorme, “un fenomeno – peraltro – che invece di attenuarsi si è andato aggravando – come si è visto – nonostante molte navi nello stesso tempo siano state riportate in attività”.
L’analisi della società di consulenza ha quantificato l’entità della ‘stiva bloccata’ ha raggiunto un picco (11,3%) in febbraio, è calata (8,8%) in aprile e peggiorata in agosto, toccando un record negativo.

Paradossalmente l’immissione di nuove navi in servizio – mettono in guardia gli analisti – non potrà risolvere il problema, anzi la presenza di altre navi finirebbe per aumentare le congestioni portuali anche se il tempo tra un ordine e una consegna è di 2-3 anni.

E comunque tra le cause non c’è solo la congestione dei porti. Ad essa si deve sommare la mancanza di contenitori e i ritardi provocati nella catena della logistica, per indicare quelli più evidenti.

In conclusione Sea-Intelligence prevede che per il ritorno alla normalità ci vorranno “almeno sei mesi” e, comunque, i problemi resteranno “almeno fino alla fine del 2022”.

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