Tra le tratte finite sotto osservazione la A/26 Genova Voltri-Gravellona Toce, la A/7 Milano-Serravalle-Genova, la A/10 Genova-Savona-Ventimiglia e la A/12 Genova-Rosignano.
Come finirà il botta e risposta tra Antitrust e Autostrade sulla mancata riduzione dei pedaggi nelle tratte con notevoli problemi di viabilità, tra cui quelle liguri? Il dilemma è ancora tutto aperto. Ma andiamo con ordine. L’Antitrust ha avviato un procedimento di inottemperanza nei confronti di Autostrade per l’Italia per la contestata, mancata riduzione dei pedaggi nelle tratte con notevoli problemi di viabilità, tra le quali in particolare le autostrade che attraversano la Liguria. In particolare ha spiegato l’Antitrust: “Il procedimento è stato aperto per inottemperanza alla diffida che imponeva alla società di cessare la pratica scorretta accertata nel mese di marzo 2021, atteso che Aspi non ha ridotto il costo del pedaggio e/o non ha adottato alcuna procedura per riconoscere agevolazioni tariffarie e rimborsi per le tratte autostradali in cui si verificano rilevanti criticità nella viabilità a causa di lavori straordinari per la messa in sicurezza delle infrastrutture che risentono di gravi carenze nella gestione e nella manutenzione”. Conclusa l’istruttoria “l’Autorità aveva sanzionato la concessionaria con il massimo edittale, pari a 5 milioni di euro, per la mancata riduzione del pedaggio sulle autostrade A/16 Napoli/Canosa, A/14 Bologna/Taranto, A/26 Genova Voltri-Gravellona Toce e, per le parti di sua competenza, A/7 Milano-Serravalle-Genova, A/10 Genova-Savona-Ventimiglia e A/12 Genova-Rosignano, in violazione degli articoli 20, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo. In queste tratte si erano registrate importanti riduzioni delle corsie di marcia e/o specifiche limitazioni della velocità massima consentita, con conseguente notevole disagio non solo per i consumatori ma anche per gli autotrasportatori, in termini di code, rallentamenti e significativo aumento dei tempi di percorrenza”.
Dal canto suo Autostrade per l’Italia ha replicato che, “d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e nell’ambito della più ampia gestione della concessione, ha attivato già dal 2020 riduzioni o azzeramenti del pedaggio a favore dell’utenza nelle tratte oggetto di sensibili disagi a causa di lavori di manutenzione, per un totale di 77 milioni di euro e che nelle tratte su cui sono state attivate le riduzioni rientrano proprio quelle segnalate a suo tempo dall’Agcm – dove erano presenti riduzioni di carreggiata, poi risolte, imposte dall’Autorità giudiziaria – il cui procedimento riguarda eventi non attuali, ma avvenuti tra dicembre 2019 e gennaio 2020”. La società specifica anche che insieme al ministero “è in corso di ultimazione il nuovo sistema di cashback del pedaggio per ristorare gli utenti che possano incorrere in ritardi sui tempi medi di percorrenza. Attraverso l’adozione di nuove tecnologie digitali il ristoro tramite cashback “avverrà in modo automatico, trasparente e commisurato ai tempi di percorrenza effettivi. Esenzioni o riduzioni del pedaggio sono state mantenute fino a oggi o attivate ex novo sulle tratte con maggiore presenza di cantieri (per esempio nella rete ligure o sulla A1 tra Firenze Sud e Scandicci in direzione Bologna”. E conclude: “Per l’attivazione del cashback del pedaggio Aspi sta finalizzando con il ministero gli ultimi fondamentali passaggi autorizzativi, che conta di “concludere al più presto, così da poter avviare il nuovo sistema – il primo a livello europeo – inizialmente in via sperimentale”.