C’è attesa a “Sea Future 2021”, dal 28 settembre al’1° ottobre nella Base Navale della Spezia per il drone italiano “Rapier”

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Tra i debutti a “Sea Future 2021”, che si svolgerà da martedì 28 settembre fino all’1° ottobre nella Base navale della Spezia, c’è attesa per quello del drone italiano ad ala fissa “Rapier”, sviluppato dalla società toscana Sky Eye Systems del Gruppo Oma.

Un debutto atteso perché sarà annunciata una nuova versione a decollo e atterraggio verticali, destinata a rispondere soprattutto alle esigenze della Marina Militare. Il nuovo modello, “Rapier X-VTOL”, ha un peso massimo al decollo di 50 chilogrammi che (che lo fa rientrare nella Classe Light), un range operativo di 100 chilometri ma estensibile ad alcune centinaia di km, grazie al datalink satellitare opzionale. La sua autonomia può variare dalle 5 alle 11 ore a seconda della missione.

“Rapier X-VTOL” ha due motori in tandem per il volo orizzontale – uno a combustione multi-fuel e uno elettrico – unico della categoria che gli permette l’atterraggio anche su navi veloci in movimento o in presenza di forte vento, e di 8 motori a propulsione elettrica per il volo verticale. A bordo ha sensori elettrottici/infrarossi e altri payload opzionali come sensori iper spettrali, Lidar, IFF, SIGINT e anche SAR (Synthetic Aperture Radar), grazie all’estrema flessibilità e modularità della baia payload. Le principali applicazioni riguardano missioni ISR, route clearance, force protection, targeting, relay, law enforcement e pattern of life. Si tratta della terza versione della famiglia di droni di Classe Mini/Light sviluppata da Sky Eye Systems per missioni di intelligence e sorveglianza.

Il primo modello “Rapier X-25”, che sta per ottenere la certificazione militare secondo la normativa STANAG 4703, è stato acquistato come “cliente di lancio” dall’Aeronautica Militare e consegnato al 32° Stormo di Amendola (Foggia). La commessa riguarda un sistema completo composto da due velivoli, un lanciatore a catapulta e una Ground Control Station (GCS) in cui operano un pilota e un operatore del payload.

Anche Esercito e Marina hanno inviato lettere d’interesse per questo sistema. La seconda versione è invece il “Rapier X-SkySAR” (peso fino a 30 kg) dotato, oltre a sensori elettrottici/infrarossi, anche dello SkySAR, il più leggero radar ad apertura sintetica del mondo sviluppato dalla stessa Sky Eye Systems.

Le tre versioni condividono gran parte delle tecnologie sensibili e fondamentali sviluppate in Sky Eye Systems, quali il layout aerodinamico estremamente ottimizzato, il Flight Control System e la Ground Control Station, sviluppati secondo i massimi standard di sicurezza software-hardware DO178C-DALB, nonché la progettazione strutturale quasi interamente in fibra di carbonio.

Come detto le due versioni del “Rapier” saranno esposte al “Sea Future 2021” alla Spezia e Sky Eye Systems presenterà insieme a Planetek Italia anche una nuova soluzione integrata per il monitoraggio del territorio con droni e l’analisi avanzata dei dati acquisiti da sensori elettrottici e SAR.

Spiega l’ingegner Giovanni Fumia, head of Marketing and Sales di Sky Eye Systems, che “le ultime previsioni stimano un mercato mondiale potenziale per UAS militari del Rapier di 6 mila unità fino al 2029”, con il quale la nostra azienda ambisce di poter acquisire almeno il 15% del mercato grazie non solo al contenuto tecnologico ma anche alla sua competitività economica. Sono in corso contatti con potenziali clienti italiani ed esteri”.

C’è da tener presente che oltre al settore militare, questi UAS hanno anche numerose applicazioni in ambito civile e governativo per le attività di security, antincendio e search&rescue, e per aerofotogrammetria, monitoraggio di grandi infrastrutture – oleodotti, gasdotti, linee elettriche, reti ferroviarie, autostrade – controllo ambientale e agricoltura di precisione.

La società Sky Eye System è stata fondata nel 2017 da un’iniziativa dell’ingegner Massimo Lucchesini, già Amministratore Delegato di Aermacchi e Direttore Operativo di Alenia Aermacchi, e dalla famiglia Tonti della Oma di Foligno (Perugia), che ne detiene la proprietà, per sviluppare una nuova famiglia di “Small Tactical  UAS“, piccoli droni tattici per applicazioni militari e civili del peso compreso tra i 25 e i 50 chilogrammi.

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