C’è un catamarano che si aggira per gli Oceani spinto da sole, da vento, correnti e dall’idrogeno che produce a bordo

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Si chiama Energy Observer il catamarano che si aggira per mari e oceani del pianeta e sul quale sono puntati gli occhi del mondo che lo accompagnano certo da quando, mollati gli ormeggi dal porto di Saint-Malò cinque anni fa, nel 2017, ha iniziato, al comando di Victorien Erussard, fondatore di Energy Observer, un viaggio di sette anni, che si concluderà dunque nel 2024. Visto da questo punto di vista si potrebbe dire che il più è stato fatto. Ma Energy Observer, che si nomina sunt consequentia rerum, dice già tutto.

E’ in effetti un laboratorio viaggiante che studia l’energia partendo dal dimostrare che la sua autonomia, energetica appunto, è stupefacente, al limite del credibile. Eppure è così.  Arrivato in Nuova Caledonia il 16 luglio scorso, il catamarano Energy Observer ha già percorso oltre 40.000 miglia nautiche, ha fatto 68 scali in 30 Paesi. Così l’ex catamarano pluripremiato, trasformato in laboratorio della transizione energetica, ha una missione per la quale è stato progettato: superare i limiti delle tecnologie a emissioni zero in un mondo in cui si stanno sperimentando all’insegna delle energie pulite soluzioni diverse come idrogeno, solare, eolico e idrogenerativo.

Un primato intanto il catamarano lo ha subito conquistato essendo la prima nave a idrogeno a fare il giro del mondo. E quanto alla sua autonomia energetica i numeri parlano chiaro nel momento in cui, lasciate le Hawaii, ha percorso le 3.366 miglia nautiche (velocità media: 5,6 nodi) per attraversare l’Oceano Pacifico e raggiungere, come detto, la Nuova Caledonia, territorio francese a 17mila chilometri dalla Francia. Si è trattato di un viaggio che è durato 25 giorni spinto solo dall’energia che la nave crea, contando sull’idrogeno che immagazzina e sul vento nelle vele.

Sì, si tratta di un catamarano che naviga senza lasciare scorie grazie alla propulsione elettrica totalmente alimentata da fonti rinnovabili: il sole, il vento e le correnti d’acqua, con la capacità di immagazzinare l’energia in eccesso sotto forma di idrogeno prodotto a bordo dall’acqua di mare.

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