Venezia – Al convegno “Mare liberum, mare clausum sii sono celebrati i “Quarant’anni dalla Convenzione di Montego Bay sul diritto del mare”, promosso dalla Venice International University con l’Istituto di Studi Militari Marittimi della Marina Militare e l’Università Ca’ Foscari.
Si tratta, lo ricordiamo, del trattato internazionale che dal 1982 fissa il quadro normativo di riferimento per regolamentare le principali materie marittime e definire i diritti e le responsabilità degli Stati nell’utilizzo di tutti i mari del mondo.
Introdotto l’evento dal Contrammiraglio Giuseppe Schivardi, direttore del Centro Studi Militari Marittimi, e dall’Ammiraglio Antonio Natale, Comandante delle Scuole della Marina Militare, sono intervenuti illustri esperti della materia.
Luigi Di Maio, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha inviato un messaggio in cui ha evidenziato come “l’Italia, in ragione della sua tradizionale vocazione marittima e alla luce della centralità di questo strumento per le relazioni internazionali, è sempre stata tra i principali Paesi promotori della Convenzione di Montego Bay. In un momento storico come quello attuale, in cui il ritorno della guerra sul continente europeo a seguito dell’illegale aggressione russa all’Ucraina, e le sue drammatiche conseguenze, ci hanno resi ancor più consapevoli dell’importanza di assicurare il rispetto del diritto internazionale, l’Italia è in prima linea per la difesa dei suoi valori e principi fondamentali e lavora senza sosta verso l’obiettivo ultimo del ripristino della pace”.
L’Ambasciatore Umberto Vattani, sulla genesi della UNCLOS, ha dichiarato: “Venezia aspira a diventare capitale mondiale della sostenibilità e ha molti motivi per farlo. Perché è nata su delle isolette nel mare dove non c’era nulla, ha vissuto da subito il problema della sopravvivenza e della sostenibilità, era quello che preoccupava ogni giorno i cittadini della Repubblica”. Giorgio Mulè, Sottosegretario di Stato alla Difesa, ha affermato “La Costituzione del mare fissa il quadro normativo e regolamenta le principali attività marittime, ma ogni costituzione, per quanto resista nel tempo, a un certo punto ha necessità di essere rivista. Ecco allora che si riunisce a Venezia questo consesso internazionale, nella città simbolo della marineria italiana, profondamente legata alla Difesa. Ritengo urgente quindi la creazione di un Ministero del Mare, perché è strategico per l’economia, per la sostenibilità, per il turismo, per la difesa integrata, per la ridefinizione di ruoli, compiti, strategie”.
Al termine del convegno è stata rilasciata una dichiarazione di intenti sul futuro della Costituzione del Mare: contrastare il cambiamento climatico e l’innalzamento del livello del mare, tutelare la biodiversità, sviluppare la blue eco nomy, migliorare la disciplina dei cavi sottomarini, tutelare maggiormente i diritti umani in mare. Tale documento sarà presentato all’ONU, ai governi, all’Università, alle organizzazioni non governative, alla società civile, ai politici.
Fonte Agenda Confitarma