Ci sono venti milioni di grano e di altri cereali nei silos che attendono di essere esportati dall’Ucraina

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Kiev – Dalle ultime notizie nell’ambito delle trattative tra Ucraina e Russia in Turchia sui corridoi “sicuri” si sa che in Ucraina ci sono 20 milioni di cereali pronti per essere esportati.

Anche per liberare i silos e i magazzini che dovrebbero poter ricevere a loro volta i 20 milioni del nuovo raccolto. Degli otto milioni di grano esportati ogni mese in media dall’Ucraina se ne riescono a esportare al momento soltanto 2 milioni.

Non è indifferente – altra considerazione – il mezzo utilizzato per il trasporto dei cereali, se si pensa che quello che può trasportare una sola nave cargo corrisponde ad almeno 3.500 viaggi di Tir. Con le 130 navi in attesa di poter essere caricate, lo si capisce, i problemi sarebbero abbattuti in poco tempo e sarebbe scongiurato il rischio di una carenza di derrate soprattutto per i Paesi Terzi a cominciare da quelli dell’Africa.

Nel corso di una intervista su Radio 24 l’inviato de Il Sole 24 Ore  Gigi Donelli ha compitamente rappresentato d’altronde la situazione dei porti sul Mar Nero perduti, resi inservibili o bloccati in Ucraina, praticamente tutti, tranne due piccoli scali sul Danubio comunque non attrezzati per movimentare una massa enorme di cereali anche se si sono avviate frenetiche opere di rafforzamento delle strutture.

E comunque sul fronte mare si sa che ci sono più di 130 navi cariche di grano ucraino in attesa, nel Mar Nero, di accedere al Danubio attraverso le vie di entrata e uscita dei canali dell’estuario di Sulina e Bystre.

L’obiettivo è raggiungere una serie di terminal in Romania da dove il grano potrà essere trasbordato verso diverse destinazioni del mondo. A riportarlo è il Guardian, ripreso da Ship Mag.

I servizi di localizzazione marittima mostrano infatti un numero record di navi in attesa di passare nel Danubio da quando è stata aperta una seconda rotta attraverso l’estuario di Bystre, dopo la recente ritirata russa dalla vicina e strategica isola dei Serpenti, che aveva minacciato la navigazione vicino a Odessa.

In precedenza le navi potevano entrare nel Danubio solo attraverso il canale di Sulina, il cui passaggio è a senso unico, con le navi che dovevano aspettare settimane per attraversarlo. Malgrado le navi più grandi non possano passare attraverso l’estuario di Bystre, limitando la quantità di grano che può essere esportato, i funzionari ucraini hanno affermato che già 16 navi sono transitate sulla rotta Bystre negli ultimi quattro giorni, cioè da quando è stata riaperta.

Enzo Millepiedi

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