Andrea Fontana agli Stati Generali di Napoli: “Ho trovato grandi competenze, grandi professionalità e voglia di fare che rompono con stucchevoli pregiudizi. Ci sono le risorse per colmare annosi gap. La strategia, di puntare sui Paesi più vicini nel Nord Africa, è di evidente interesse anche per il nostro sistema portuale tirrenico”
di Enzo Millepiedi
Rientrato da Napoli dove ha partecipato, con la delegazione del Nord, Andrea Fontana, Presidente dell’Associazione degli Spedizionieri del Porto della Spezia, agli “Stati Generali della Logistica del Mezzogiorno (Nodi, Reti e industria al servizio dell’Italia e dell’Europa”, organizzati da Confetra, fa un bilancio di quella giornata intensissima e ricca di “spunti positivi sul presente e sul futuro della logistica nel Sud”.
Quali sono le impressioni che hai riportato da quella full immersion sullo stato e soprattutto sulle prospettive della logistica nel nostro meridione?
“Quelle della presenza di una grande tradizione marittima e di una grande competenza e una vivacità pronta a cogliere le opportunità straordinarie date dall’arrivo di investimenti straordinari, mirati e soprattutto cadenzati sui tempi di attuazione”.
Un’immagine che rompe con gli scontati pregiudizi che fanno di ogni erba un fascio?
“Proprio così. Non è la solita visione che viene raccontata sul Meridione quella che ho visto agli Stati Generali di Napoli. Ho parlato di una solida tradizione perché ricordo che al Sud ci sono porti importanti come Napoli, Bari, Palermo, Catania passando per Gioia Tauro. Basta scorrere i dati sulle movimentazioni per rendersene conto: transita dai porti del Mezzogiorno un complesso di traffici che al 45 per cento sono Teu, al 53 per cento ro-ro e con il resto di merci varie”.
Quali sono i problemi sui quali si è insistito?
“Il problema dei problemi resta quello delle grandi infrastrutture, ne hanno un assoluto bisogno. Non può l’alta velocità finire a Salerno e lavorare con una rete ferroviaria che, oltre, è antidiluviana. E è riemersa la questione del ponte sullo Stretto di Messina per unire la Sicilia alla Penisola. Con i cospicui fondi del PNRR destinati al Sud si potrà e si dovrà recuperare il gap tra Mezzogiorno e resto del Paese”.
Che visione hanno del loro futuro e in particolare di quella che viene identificata come la nuova piattaforma logistica sul Mediterraneo?
“Contano molto sullo sviluppo del Nord Africa nella convinzione che si torni a produrre in Paesi più vicini, come Marocco e Tunisia, una prospettiva, intendiamoci, che è interessante anche per il nostro sistema portuale che con i Paesi del Mediterraneo e significativamente con quelli del Nord Africa ha già buoni e consolidati rapporti, come è per il Gruppo Tarros. Da non dimenticare la vicinanza con il canale di Suez che rappresenta da solo il 12 per cento del traffico mondiale”.
Un po’ meno, mi par di capire, di lontana Cina?
“Questa è la tendenza. Le distanze e non solo hanno i loro costi”
Una visione quella dei rapporti con i Paesi del Nord Africa quindi da condividere?
“Ovviamente sì, intanto perché il Paese ha urgente bisogno di recuperare i gap e di ritrovare il suo equilibrio logistico anche per la vivacità che ho visto nel tessuto imprenditoriale del sud, che deve essere quindi adeguatamente corrisposto e servito. Faccio peraltro notare la presenza agli Stati Generali di Umberto Masucci che è sì Presidente del Propeller Club ma che anche il proprietario del Terminal del Porto di Marina di Carrara che fa capo alla sua F2i holding portuale alla quale appartengono anche i terminal di Marghera, Chioggia e Monfalcone”.
Nella foto agli Stati Generali della Logistica nel Mezzogiorno: da sinistra Guido Nicolini Presidente di Confetra, il nostro Andrea Fontana Presidente dell’Associazione Spedizionieri del Porto della Spezia, Umberto Masucci Presidente del Propeller e della holding portuale F2i cui fa capo il Porto di Marina di Carrara e Alessandro Panaro ricercatore Srm.