Genova – Da gennaio ad aprile 2022 le Agenzie per il lavoro (Apl) che hanno partecipato alla rilevazione del Centro Studi di Confindustria Genova hanno ricevuto richieste per 3.678 figure professionali da aziende della Città Metropolitana.
Il primo dato che viene evidenziato è che rispetto allo stesso quadrimestre 2021 il numero di lavoratori richiesti è aumentato del 55%. A confronto con i primi quattro mesi del 2020, l’aumento è pari a +90%. Anche rispetto allo stesso periodo del 2019 (pre-Covid) le richieste sono risultate in aumento: +43%.
Su base congiunturale (quindi senza tenere conto della stagionalità di determinate professioni), l’aumento è pari al 23,1%. La forte ripresa dell’attività economica post-pandemia ha trascinato al rialzo le richieste di lavoratori alle Apl e, più in generale, l’offerta di lavoro.
Nell’ultima parte del 2021 e nei primi mesi del 2022 si è consolidato l’aumento dell’attività nelle costruzioni, mentre l’industria sta pagando le criticità nelle forniture di materie prime, il caro-bollette e gli alti prezzi delle commodities. Il rimbalzo nei servizi, grazie al turismo, sarà comunque più visibile nella stagione estiva, ma già nel primo quadrimestre dell’anno si riscontra una crescita nella ricerca dei profili professionali.
La composizione delle richieste ricevute tra gennaio e aprile 2022 evidenzia come il fabbisogno di lavoratori si concentri soprattutto su tre categorie professionali: tecnici, professioni non qualificate e professioni qualificate nel commercio e nei servizi. Tra i primi, i profili più ricercati sono quelli dei tecnici della salute, seguiti dai tecnici informatici e tecnici in campo ingnegristico. Tra le professioni non qualificate il fabbisogno delle aziende riguarda soprattutto i servizi di pulizia e i profili da inserire nei settori edile e manifatturiero. Infine la gran parte delle richieste di professioni nel commercio e servizi riguarda la ristorazione (camerieri, baristi, cuochi e assimilati).
Andamento tendenziale dei profili professionali – Con riferimento alle cinque macro-categorie di professioni (classificazione Istat), emerge che le richieste al campione di Apl associate sono superiori, in termini tendenziali, anche rispetto al periodo pre-Covid nel caso delle professioni tecniche, delle professioni qualificate nel commercio e servizi e della categoria degli artigiani e operai specializzati. Risultano invece ancora inferiori ai livelli dei mesi gennaio-aprile 2019 con riguardo alle professioni esecutive del lavoro d’ufficio (impiegati) e alla categoria che ricomprende operai semi-qualificati, operatori di impianti industriali e conduttori di veicoli e macchinari mobili. In fortissimo aumento rispetto al pre-Covid anche le professioni non qualificate trainate dall’edilizia.
Tecnici – Nel periodo gennaio-aprile 2022 le richieste di professioni tecniche sono salite del 27% in termini tendenziali (rispetto allo stesso periodo dell’anno prima) e del 12% in termini congiunturali (in raffronto al quadrimestre immediatamente precedente). Rispetto agli stessi mesi 2019 l’aumento è stato pari a +16%.
Entrando nel dettaglio dei singoli gruppi professionali solo i tecnici informatici e i tecnici della salute hanno registrato richieste più elevate rispetto al periodo pre-Covid. Per i primi si è assistito ad aumenti delle richieste dall’insorgere della pandemia, spinti dall’improvvisa riorganizzazione digitale che aziende e PA hanno dovuto rapidamente avviare; il fenomeno della digitalizzazione, strutturale e slegato dal rientro dell’emergenza covid, continuerà a caratterizzare richieste e reperibilità di queste figure. Per quanto riguarda invece i tecnici della salute, le richieste sono state e sono tuttora legate all’evolversi dell’emergenza sanitaria e all’ampliamento degli organici delle strutture ospedaliere. Ne è una prova il fatto che il livello delle richieste di tali profili sia doppio rispetto a gennaio-aprile 2019, ma che rispetto allo stesso periodo 2021 sia inferiore dell’8,8%: venendo meno progressivamente l’emergenza covid, le richieste di tecnici della salute si è contratto, ma è comunque rimasto decisamente al di sopra degli anni precedenti la pandemia.
Tenendo conto solo dei gruppi professionali che abbiano registrato almeno 60 richieste nel quadrimestre, rimangono al di sotto dei livelli pre-covid i tecnici in campo ingegneristico e i tecnici dell’organizzazione (ma in entrambi i casi si assiste a una ripresa delle richieste rispetto al 2021), assieme ai tecnici della produzione, penalizzati dal rallentamento dell’industria registrato a fine 2021 e nei primi mesi del 2022. Infine i tecnici del turismo, pur rimanendo in flessione rispetto al 2021 e al 2019, stanno ritornando sui livelli pre-covid.
Con riferimento alla reperibilità dei profili professionali di tecnici, è stato costruito un indicatore di difficoltà di reperimento, che restituisce, per ogni profilo professionale, un valore da 0 (nessuna difficoltà di reperimento) a 100 (alta difficoltà di reperimento). Per quanto riguarda i tecnici la reperibilità di tali professioni sul mercato del lavoro è divenuta molto più difficoltosa rispetto a prima della pandemia. Nel grafico 7, ciascun profilo professionale tecnico è stato inquadrato con riguardo al numero di richieste (asse delle ordinate) e difficoltà di reperimento (asse delle ascisse); suddividendo il grafico in quadranti è facile osservare come nel periodo gennaio-aprile 2022 (punti blu) i profili tecnici si posizionino su gradi di difficoltà più elevati rispetto allo stesso periodo 2019 (punti rossi). Dallo stesso grafico emerge che i gruppi di tecnici più richiesti sono anche tra quelli più difficili da trovare sul mercato: tecnici della salute, informatici e tecnici in campo ingegneristico.
Impiegati – Nel 2020 le richieste di figure professionali legate alle mansioni esecutive del lavoro di ufficio avevano subito una forte contrazione rispetto all’anno precedente. Dal 2021 si è assistito ad un incremento tendenziale delle richieste che si è confermato anche nel primo quadrimestre dell’anno (+14%), pur con distinguo tra gruppi professionali. Tuttavia rispetto alla situazione pre-Covid (-16%) vi sono ancora gruppi professionali che si attestano su livelli decisamente inferiori. Il maggior numero di richieste de quadrimestre si concentra sugli impiegati amministrativi e contabili, seguiti dai profili legati all’attività di segreteria. Minor interesse per gli impiegati addetti alla movimentazione di denaro e all’assistenza clienti e quelli relativi alla gestione della documentazione. Nessuna particolare criticità riscontrata dal lato della reperibilità dei profili.
Persone qualificate nel commercio e nei servizi – Nel primo quadrimestre 2022, si è assistito a un incremento delle richieste di professioni qualificate nel commercio e servizi. In particolare, è aumentato il fabbisogno di addetti al commercio e alle vendite, ma soprattutto sono cresciute sensibilmente le richieste di profili legati alla ristorazione in tutte le sue forme (camerieri, baristi, cuochi, addetti alla preparazione, cottura e distribuzione del cibo); il forte incremento di richieste rispetto al pre-covid può essere spiegato con il fatto che gli imprenditori stiano anticipando la ricerca e selezione di personale per l’estate, preoccupati dalle difficoltà di reperimento che stanno caratterizzando i settori della ristorazione e, più in generale, del turismo. Ciò ha portato anche ad aumentare il ricorso alle Agenzie per il Lavoro al fine di una ricerca e selezione del personale che, precedentemente, poteva agevolmente essere condotta autonomamente.
Il grafico 10 mostra come sia fortemente aumentata la difficoltà di reperimento delle figure della ristorazione, a fronte di una stazionarietà dello stesso indicatore per quanto riguarda quelle impiegate nel commercio.
Fonte: Business Journal Liguria