Confindustria Logistica agli Stati generali del Nord Ovest: le questioni ineludibili per i Porti della Spezia e di Marina di Carrara

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LA SPEZIA – Il Nord Ovest – Liguria, Piemonte e Lombardia – si sta predisponendo al vertice chiamato a raccogliere e a mettere a sistema tutte le richieste del mondo industriale e dei porti, dei trasporti e della logistica, un appuntamento che sta impegnando con determinazione gli operatori dei Porti della Spezia e di Marina di Carrara.

E’ in quest’ottica che nei lavori e in particolare nella riunione preparatoria alla IV edizione degli Stati Generali della logistica del Nord Ovest, gli operatori della Spezia, rappresentati dalla sezione Logistica di Confindustria La Spezia, dall’Associazione Spedizionieri, dall’Associazione Agenti marittimi e dall’Associazione doganalisti, hanno rappresentato le questioni ormai ineludibili per favorire e sviluppare nel suo complesso e nei suoi vari aspetti l’attività logistica portuale del sistema portuale della Spezia e di Marina di Carrara.

Per comodità di lettura dividiamo in più parti la sintesi elaborata nella citata riunione preparatoria in sede di sezione Logistica di Confindustria La Spezia. Iniziamo con i due capitoli dedicati alle infrastrutture, fisiche e immateriali.

Infrastrutture fisiche – Il porto della Spezia, con il suo sviluppo nel trasporto ferroviario e con il completamento delle opere sia ferroviarie che di ampliamento dei piazzali e delle banchine previste  dall’ Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale – si ricorda che il traporto su rotaia rappresenta ben il 33% dell’intero traffico import export dello scalo – ha la necessità di vedere realizzati, completati o raddoppiati gli assi principali di penetrazione che permettono alle merci di raggiungere facilmente e rapidamente gli interporti, i magazzini e le aree produttive dell’ interland, immediato e remotono. Su questa analisi è stata segnalata da molti anni quale priorità infrastrutturale per il territorio della Spezia il completamento della linea La Spezia -Parma (Pontremolese) adeguandola alle necessità prestazionali della linea oggi del tutto inadeguate. Il completamento dell’opera consentirà di sfruttare una infrastruttura oggi sottoutilizzata  e contestualmente ridurrà la pressione sulla linea del levante per Genova e la tirrenica di Pisa su Firenze.

Nell’ambito di una visione sistemica  del Nord Ovest, in tema di infrastrutture prioritarie stradali e ferroviarie, si ribadisce inoltre il forte sostegno a che venga completato il raddoppio ferroviario del ponente ligure necessario per un collegamento moderno ed efficiente  tra Francia e Italia; parimenti occorre dare il via alla realizzazione della “Gronda” che bypassi il nodo genovese, oggi fonte di straordinarie diseconomie logistiche per tutto il Nord Italia e che sembra avere pronti sia i progetti che i finanziamenti  di cui è responsabile  ASPI.

Infrastrutture immateriali – L’emergenza coronavirus ha avuto un impatto negativo rilevante sulla logistica mondiale, impatto che tuttora permane. Sotto questo aspetto le prospettive di ripresa nel presente e per il futuro ruotano attorno a due concetti chiave: innovazione e digitalizzazione. Le opportunità offerte dalla transizione digitale offrono l’occasione infatti per intervenire in maniera concreta e a fondo su progetti informatici in grado di ridurre tempi, costi e margini di errore.

La gestione dei flussi dati, con sempre maggiore attenzione alla cyber security, è una priorità che va di pari passo con il tema delle infrastrutture materiali. In questo contesto il Porto della Spezia ha sempre colto, e in casi rilevanti anticipato, in ogni sua articolazione, le innovazioni anche in ambito doganale per promuovere e valorizzare l’efficienza dei  servizi. Il riferimento è – lo si ricorda – al preclearing, allo smart terminal e ai corridoi doganali.

Gli obiettivi – futuri – che vedono impegni significativi da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e dell’Agenzia delle Dogane, integrati con la crescita dei sistemi IT delle aziende, degli operatori e dei terminalisti, devono rappresentare la svolta per giungere alla concreta affermazione del Porto della Spezia, e non solo, come porto Smart. In questo processo c’è però la necessità di comprendere con chiarezza, una volta per tutte e senza disperdere risorse in convegni o congressi, le volontà del governo e su come esso intenda attivare una vera e propria transizione digitale nel settore logistico-portuale.

Anche perché ad oggi purtroppo si rilevano più incertezze, con grave dispersione di risorse, che chiarezza di strategie di coordinamento nazionale e internazionale.

La parte pubblica ha l’opportunità di intervenire nei sistemi portuali con importanti investimenti anche per far crescere l’affidabilità complessiva del sistema logistico portuale così da consolidare gli investimenti privati che, dobbiamo sottolinearlo con forza, rappresentano una caratteristica del porto spezzino nel quale sono in corso e in programmazione lavori ed opere per oltre mezzo miliardo di euro tra pubblico e privato.

(Prima Parte – Continua) 

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