Roma – Confindustria Nautica ha incontrato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto per le consultazioni volute dal premier Giorgia Meloni con le rappresentanze delle imprese che lavorano sul demanio, chiedendo che sia ascoltata anche Assomarinas.
Confindustria Nautica ha ribadito di ritenere necessario uno “slittamento tecnico” dei termini di definizione delle nuove regole da applicarsi alle concessioni demaniali, rimanendo nell’ambito della scadenza al 2024 fissata dalla Legge sulla Concorrenza.
E’ stato anche ribadito che la legge contiene alcuni errori ed è in parte inapplicabile e quindi va corretta e che peraltro per ciò che riguarda la nautica essa non prevede norme specifiche applicabili alla portualità turistica.
Come è stato rilevato che le stesse norme europee e la legge sulla Concorrenza richiedono una valutazione sulla disponibilità delle risorse, cioè di spazi concedibili rispetto a quelli dati in concessione (la cosiddetta mappatura), che non è stata ancora redatta.
Da tenere presente infine che “il testo approvato dal Governo Draghi si basa su principi fissati dal Consiglio di Stato, la cui pronuncia è oggetto di ricorso alle Sezioni unite della Cassazione e quindi non è definitiva”.
“Dobbiamo dare al Governo il tempo per mettere mano al riordino della materia − ha spiegato il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi − in mancanza di un differimento, i sindaci saranno costretti a procedere al rinnovo delle concessioni senza una normativa nazionale e senza regole chiare, pur di non incorrere nella possibile contestazione dell’abuso di ufficio. E per i porti turistici è impensabile che abbiano regole diverse e in parte confliggenti con quelle adottate il 28 dicembre per i porti mercantili, che dovrebbero essere invece applicate a tutti i bacini portuali”.