Confitarma chiede una premialità sui traffici mediterranei alla flotta italiana nella transizione ecologica

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Confitarma è stata audita dalle Commissioni riunite della Camera dei Deputati, la IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni) e l’VIII (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici), in relazione all’esame del Disegno di Legge C. 3278 di conversione del DL n. 121/2021 contenente, tra le altre, misure urgenti per il settore marittimo.

Il Direttore Generale di Confitarma, Luca Sisto, nel ringraziare per l’invito ha espresso al Governo l’apprezzamento dell’armamento per l’inserimento nel Decreto-Legge in conversione della modifica dell’art.89 del Decreto-Legge 104/2020 richiesta della Commissione europea: “Siamo particolarmente lieti che il Governo abbia finalmente sbloccato l’iter di attuazione di una norma adottata oltre un anno fa per ristorare le imprese del trasporto marittimo passeggeri delle perdite sostenute per la mancata fatturazione registrata nel periodo più buio della pandemia. Attendiamo adesso con urgenza il Decreto ministeriale di attuazione”.

“Purtroppo – ha proseguito il Direttore Generale di Confitarma – rincresce constatare che analoga modifica all’art.88 del medesimo Decreto-Legge 104/2020, anch’essa richiesta dalla Commissione europea, non sia stata inserita dal Governo nel provvedimento oggetto di conversione”.

“L’art. 88, ha proseguito Sisto, prevede un importante e urgente ristoro per il comparto del primo registro navale. Una misura, questa, a suo tempo voluta dal Governo e rifinanziata per ben due volte – da ultimo con il DL n.73/2021 c.d. “Sostegni bis” – per sostenere le imprese armatoriali che assicurano i fondamentali servizi di cabotaggio marittimo, di rifornimento dei prodotti necessari alla propulsione ed ai consumi di bordo delle navi, nonché di deposito ed assistenza alle piattaforme energetiche nazionali. Servizi che, ha ribadito il Direttore Generale di Confitarma, non si sono mai fermati durante la pandemia in quanto ritenuti dal Governo stesso ”.

“Le imprese hanno programmato la loro gestione economica facendo affidamento sul ristoro loro assegnato: si tratta, ha affermato il Direttore Generale di Confitarma, di una legittima aspettativa. Peraltro, in particolare per alcune di esse, la situazione di difficoltà è aggravata dalla concorrenza “sostenuta” operata da imprese estere”. A tal proposito, il Direttore Generale di Confitarma ha colto l’occasione per richiamare l’attenzione del Parlamento in merito alle risorse del Fondo complementare al PNRR destinate alla transizione green del settore marittimo.

“Per lo shipping, ha affermato il Direttore Generale di Confitarma, gli obiettivi di riduzione delle emissioni individuati a livello internazionale e comunitario sono molto ambiziosi, nonostante lo stesso sia unanimemente riconosciuto quale settore “hard to abate”. Coerentemente con questi obiettivi, al fine di sostenere il processo di transizione ecologica della flotta italiana il Governo ha destinato attraverso il Fondo complementare al PNRR risorse importanti per il rinnovo e l’ammodernamento delle navi.

“Riteniamo di fondamentale importanza, ha proseguito il Direttore Generale di Confitarma, che l’emanando Decreto ministeriale di attuazione che definirà i criteri di erogazione di tale contributo green preveda, coerentemente con il testo della norma (DL 59/2021), l’accesso alle risorse a tutte le navi che operano anche fuori dall’Italia, riservando comunque una premialità specifica per i traffici mediterranei, così da sostenere l’intera flotta italiana nell’importante processo di transizione ecologica avviato a livello internazionale”.

“L’obiettivo comune del Paese, ha precisato il Direttore Generale di Confitarma, è di attuare una concreta transizione ecologica della catena del trasporto – elemento fondamentale e strutturale della nostra società – senza svantaggiare le nostre imprese impegnate nella sfida quotidiana dei mercati internazionali e, al contempo, a perseguire gli ambiziosi traguardi, in termini di emissioni, previsti dall’Europa”.

“Come ha ricordato il Presidente Draghi – ha concluso il Direttore Generale – lo Stato deve fare la sua parte nell’aiutare cittadini e imprese a sostenere i costi di questa trasformazione green”.

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