Crisi Mar Rosso, Figoli (Confartigianato): “Se i porti si fermano si penalizza il made in Italy’

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LA SPEZIA – L’allargamento al Mar Rosso della crisi in Medio Oriente potrebbe aggravare la flessione del commercio internazionale: se i porti italiani si fermano si mette a rischio una quota rilevante dell’import-export dell’Italia.

Lo ha già fatto notare nei giorni scorsi il nostro Presidente di Confartigianato Trasporti, Stefano Ciliento parlando della crisi dei porti liguri e italiani. Nei giorni scorsi il tema è stato attenzionato dallo stesso Presidente della Regione Giovanni Toti. Si stanno infatti verificando attacchi mercantili nel Mar Rosso di un gruppo di ribelli yemeniti, navi principalmente dirette verso Israele.

L’allargamento al Mar Rosso della crisi in Medio Oriente determina conseguenze sul commercio marittimo internazionale in transito per il Canale di Suez, che rischia di compromettere la ripresa del commercio internazionale che era prevista nel 2024. Il calo dell’interscambio commerciale mondiale ha ripercussioni pesanti sulle vendite del made in Italy: dall’esame dei dati pubblicati dall’Istat, a novembre il volume dell’export scende del 6,4% rispetto un anno fa e nei primi undici mesi del 2023 il calo è del 4,6%. Lo studio del Kiel Institute for the World Economy, istituto di ricerca tedesco specializzato sui temi della globalizzazione, parla di riduzione del volume dei container spediti attraverso il Mar Rosso del 66% a dicembre rispetto al volume normalmente previsto (media dal 2017 al 2019).

L’escalation della crisi in Medio Oriente – sottolinea il Presidente di Confartigianato Paolo Figoli – penalizza il sistema del made in Italy e l’approvvigionamento di prodotti essenziali per la trasformazione della manifattura italiana, che passano dai nostri porti, aggravando la frenata del commercio internazionale. Gli effetti della crisi del Mar Rosso, si stanno già sentendo nel porto spezzino, praticamente fermo da inizio anno. Questi problemi, segnalati in anticipo dagli autotrasportatori associati, sommati alla stretta monetaria in corso e alla riattivazione delle regole europee di bilancio potrebbero avere effetti drammatici. E’ necessario pensare al più presto una strategia a livello locale per aiutare le imprese che operano con il porto spezzino e a livello nazionale ammortizzatori sociali per gestire gli inevitabili problemi economici e sociali”.

 

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