Milano – Sono buone per il 2024 le prospettive per la nautica italiana come certifica “Nautica in cifre – LOG”, annuario dell’Ufficio studi di Confindustria Nautica e Fondazione Edison.
In Italia si concentra peraltro la metà degli ordini mondiali di yacht e il 18,3% delle esportazioni della nautica da diporto, dirette soprattutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Parallelamente l’occupazione è cresciuta dell’8,8%, con 28.660 addetti.
In crescita anche il contributo della nautica al Pil nazionale, dal 2,89% del 2022 al 3,23% del 2023.
C’è da dire che questi numeri sono figli anche del rimbalzo dopo la domanda del 2020 in calo nel periodo del coronavirus.
Un panorama roseo dunque ma non senza rischi come il rialzo dei tassi d’interesse in corso che potrebbe scoraggiare anche la domanda di finanziamenti per acquistare yacht. Altri problemi potrebbero derivare dall’’inflazione e e dall’aumento del costo della benzina, ma soprattutto per l’alta gamma della nautica è difficile pensare ad una contrazione a breve visto che i carichi di lavoro in alcuni dei più rinomati cantieri navali sono proiettati nel triennio.
Nella foro Saverio Cecchi Presidente di Confindustria Nautica
Fonte: Press Mare