E’ iniziato dalla mezzanotte lo sciopero di due ore per dieci giorni dei lavoratori dei porti di Livorno e di Piombino

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Livorno –  Tanto tuonò che piovve. La minaccia di sciopero aleggiava da settimane e ieri, domenica, il Tirreno, quotidiano di Livorno, lo ha dato per certo.

E infatti da oggi, lunedì 12 settembre, da subito dopo la mezzanotte i lavoratori dei porti di Livorno e Piombino hanno incrociato le braccia per 2 ore, secondo le modalità definite dalle segreterie provinciali di Filt, Fit e Uil .

E come annunciato lo sciopero terminerà alle ore 23,59 di giovedì 22 settembre, per dieci giorni, con i servizi essenziali, come previsto dalla normativa, comunque garantiti.

Riassumendo: dal 12 al 20 settembre i lavoratori dei porti dell’Alto Tirreno scioperano ogni giorno per 2 ore: in ognuno di questi giorni saranno organizzate due assemblee (una di mattina e l’altra di pomeriggio).

Nel porto di Livorno la prima assemblea si è svolta questa mattina all Varco Valessini, la seconda allaDarsena Toscana.

Il 21 e il 22 settembre lo scioperò riguarderà invece l’intera giornata lavorativa.  Giovedì 22 settembre inoltre, in piazza del Luogo Pio a Livorno, si terrà una manifestazione dalle ore 10 alle ore 12.

L’incontro a Palazzo Rosciano di sabato tra sindacati e datori di lavoro non aveva d’altronde prodotto alcun risultato.  Il presidente dell’Authority, Luciano Guerrieri, si è detto amareggiato per la posizione di rottura presa dai sindacati: “Credo grazie al nostro lavoro di intermediazione, e alle proposte pervenute dalle associazioni datoriali, i lavoratori avessero già raggiunto un risultato positivo, con ampi margini di avvio di una trattava da sviluppare in tempi rapidi. In questi giorni erano stati fatti enormi passi in avanti nelle questioni della tutela e dell’organizzazione del lavoro in porto come mai si era verificato fino ad ora, e auspichiamo non sia stato tempo perduto”.

“Al di là delle contestazioni espresse dalla parte datoriale sul metodo delle relazioni industriali scelto dai sindacati, le rivendicazioni dei lavoratori – dice sempre Luciano Guerrieri – hanno fornito uno stimolo positivo a inaugurare una nuova stagione di confronto tra le parti, sulla base della piena condivisione di un duplice interesse comune: contemperare le esigenze di continuità operativa dei porti con quelle di qualità e di rimodulazione del mondo del lavoro, e se non fossero state interrotte le trattative, avremmo forse potuto iniziare immediatamente con maggiore garanzia di risultato in lavoro per il quale stavamo discutendo da tempo”.

 

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