FIPE Confcommercio ha firmato l’accordo con banche e circuiti delle carte per ridurre i costi dei pagamenti con Pos

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Roma – E’ stato raggiunto l’accordo tra ABI (Associazione Bancaria Italiana), APSP (Associazione Italiana Prestatori Servizi di Pagamento) e FIPE, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confesercenti per la mitigazione dei costi di accettazione degli strumenti di pagamento elettronici.

L’accordo, siglato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sul quale l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (AGCM) ha espresso parere favorevole, promuove ulteriormente la digitalizzazione, la modernizzazione e la concorrenza dei servizi di pagamento non solo attraverso la riduzione dei costi delle commissioni in particolare per i pagamenti fino a 30 euro e soprattutto per le piccole imprese ma anche per mezzo di una maggiore comprensibilità e comparabilità delle proposte commerciali degli intermediari.

A tal fine i Prestatori di Servizi di Pagamento utilizzeranno un apposito schema standard, allegato all’accordo, per la descrizione sintetica delle condizioni previste dalle proposte commerciali funzionali alla riduzione dei costi.

Il Protocollo è stato il punto di arrivo di un confronto serrato e testimonia  lo sforzo comune tra Organizzazioni d’impresa, sistema bancario e circuiti per rendere più efficiente il sistema dei pagamenti digitali semplificando adempimenti e costi a carico delle imprese.

“Questo accordo finalizzato a ridurre i costi della moneta elettronica, in particolare per i micropagamenti e soprattutto per le piccole imprese, ha acceso un faro su una questione che andava affrontata con decisione. – ha dichiarato il presidente provinciale di Fipe Confcommercio La Spezia Diego Sommovigo – Anche nella nostra provincia come Fipe abbiamo sempre denunciato l’iniquità della distribuzione dei costi, una criticità reale e non un alibi di noi esercenti. Un sistema nel quale le commissioni arrivano anche ad azzerare i margini nella vendita di un caffè non è più tollerabile. A ciò si aggiunge che per gli operatori onesti si riducono gli errori di distrazione nella distribuzione dei resti e soprattutto il rischio di rapine e furti.”

 

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