LA SPEZIA – Fit Cisl e Uiltraporti, in attesa di incontrare il nuovo amministratore delegato Matthieu Gasselin, hanno riunito i lavoratori in due assemblee dalle quali è scaturito un documento nel quale si esprime preoccupazione e disorientamento.
“Preoccupazione e disorientamento di fronte agli articoli apparsi sulla stampa locale e settoriale, nonché a seguito delle esternazioni pubbliche di alcuni addetti ai lavori”, aggiungendo che vedono come elementi di ulteriore incertezza “l’ennesimo cambiamento di management e la mancata ripresa dei volumi negli ultimi 9-10 mesi”.
Fit Cisl e Uiltrasporti chiedono dunque all’azienda di fare chiarezza su alcuni temi fondamentali, “non solo per rassicurare i propri lavoratori, ma anche per comunicare al mondo esterno quale sarà il futuro del terminal della Spezia”.
Quali sono i temi sui quali fare chiarezza da parte dell’azienda per Fit Cisl e Uiltrasporti?
Il primo riguarda il programma e i tempi degli investimenti, sia infrastrutturali sia operativi, con la proposta di un tavolo di aggiornamento periodico per monitorare le fasi di sviluppo.
Il secondo chiarimento riguarda le strategie commerciali a breve e lungo termine, dapprima per capire come Lsct intenda superare il momento di calo dei volumi e poi riportare il terminal e il porto al suo ruolo di importanza e competitività nella logistica nazionale e internazionale.
Chiarimento che investe anche gli strumenti pensati per restituire a Lsct il livello di competitività, caratteristica storica dell’azienda.
Il terzo chiarimento è sul mantenimento dei livelli di sicurezza e di operatività attraverso la manutenzione ordinaria e straordinaria di piazzali e gru, sulla base dei 15 punti punti problematici posti dalla Rappresentanza sindacale aziendale insieme alla valorizzazione del personale, sicurezza, salute e welfare.
Fit Cisl e Uiltrasporti attendono, con spirito collaborativo, risposte esaustive in tempi brevi per evitare di mettere a repentaglio il rapporto di collaborazione tra azienda e organizzazioni sindacali “compromettendo la pace sociale e minando la fiducia dei lavoratori”.