A Seafuture, l’esposizione internazionale dedicata ai temi del mare, organizzata da IBG (Italian Blue Growth), presenti le più grandi aziende del settore (da Leonardo a MBDA, da Fincantieri a Orizzonte Sistemi Navali), la Presidente di IBG Cristiana Pagni, al taglio del nastro, ha così riassunto la sostanza dell’evento: “E’ una dimostrazione non solo che ce la possiamo fare, ma soprattutto che ce la faremo. L’Italia riprende a correre, lo fa meglio e prima di tanti altri Paesi, lo fa anche e soprattutto in un settore, la blue economy, che è uno dei perni della sua economia, da cui sono sempre derivate occupazione, ricchezza e sviluppo”.
Anche per il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, presente all’inaugurazione ha esordito sottolineando come Seafuture sia un “fondamentale segnale di ripresa” e un “modello di eccellenza industriale, catalizzatore di innovazione tecnologica, progresso scientifico, sviluppo commerciale e valorizzazione di una risorsa inestimabile come il mare”.
E ha proseguito nel suo intervento: “Qua ci sono i fattori centrali della nostra sicurezza e della crescita dell’Italia. È significativo che questo messaggio venga da una realtà legata al mare che per la nostra nazione è legame, occasione di incontro e conoscenza, con gli altri popoli”.
Il Ministro si è poi rivolto alle Marine estere, ringraziandole per la presenza e per il prestigio che viene riconosciuto al sistema industriale italiano: “Si parla di secolo blu e indubbiamente il mare è anche via di comunicazione, patrimonio ecologico e riserva alimentare. È un bene comune dell’umanità, strumento di influenza tra Paesi lontani. Oggi è al centro delle contese geopolitiche, anche tecnologiche e industriali”.
Ma anche il mantenimento “della nostra area di preminente interesse strategico per la difesa degli interessi naturali non può prescindere dal controllo della risorsa marina, sempre nell’ottica della collaborazione con altre realtà”.
Guerini ha infine citato le Fremm come “esempio concreto della validità delle sinergie industriali ma anche di politiche di investimento mirate e di lungo periodo. L’industria della difesa italiana è una delle più competitive del panorama internazionale: ci garantisce sicurezza e protezione ma ha anche un effetto trainante sull’economia nazionale. Dobbiamo andare avanti per la nostra sicurezza ma anche per essere protagonisti nello scenario mondiale”.