I cinque punti del ministro Andrea Orlando per la sicurezza sul lavoro portuale e non solo

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“Per realizzare l’attività di formazione e di promozione della sicurezza in ambito portuale le Authority non possono essere lasciate sole. Sono enti di governo preziosi che devono conservare la propria specificità”.

di Enzo Millepiedi

LA SPEZIA – E’ questo uno dei passaggi del Ministro del Lavoro Andrea Orlando intervenuto in mattinata al primo convegno nazionale delle Rappresentanze dei Lavoratori di Sito (in sigla Rlss) in ambito portuale con al centro la sicurezza.

L’iniziativa, è stata delle Rlss del Porto di Spezia – Mirco Lamberti della Uil, Gianluca Maggi della Cisl e Marco Costa di Cgil –  e dell’Autorità di Sistema Portuale assieme a Cgil-Filt, Fit-Cisl e Uiltrasporti, per la necessità di promuovere in modo sempre più incisivo la sicurezza nell’ambito lavorativo portuale.

Nell’Auditorium dell’Autorità Portuale i partecipanti hanno osservato un minuto di silenzio per i cinque marittimi morti per l’affondamento del rimorchiatore in Adriatico.

Anche su questo doloroso pensiero il confronto è stato caratterizzato da più voci, dai terminalisti ai sindacalisti, nel segno della consapevolezza di arrivare ad una collaborazione di tutti, di parte pubblica e di parte privata, come peraltro indicato dal titolo, che ricordo era: “La forza della collaborazione, Autorità di Sistema Portuale, organizzazioni sindacali e Rappresentanze dei lavoratori di Sito”.

Su questa stessa linea il ministro ha definito “le Autorità Portuali enti di governo preziosi che devono preservare la propria specificità. E devono essere luoghi aperti agli scambi, agli investimenti, alle merci e alle persone, ma devono continuare ad avere una regia pubblica soprattutto quando si parla di lavoro e di sicurezza del lavoro, Certo – ha proseguito – devono fare uno sforzo maggiore per mettere il lavoro e le sue prospettive al centro – e in questo Spezia è una buona pratica – sulla formazione, sulla corretta realizzazione e sull’aggiornamento del piano organico del porto, sui regimi di autoproduzione, sulla collaborazione sui vari enti di controllo delle attività a più alto rischio”.

Per Orlando l’obiettivo è di arrivare a conseguire in ambito portuale cinque condizioni: un utilizzo dei modelli condivisi per la raccolta e la catalogazione degli infortuni, proprio come da sperimentazione Inail; l’utilizzo di strumenti informatici omogenei e condivisi per la gestione dei dati a livello Autorità di Sistema; la convocazione periodica (effettiva) del Comitato di Igiene e Sicurezza; il rafforzamento della formazione in materia di salute e sicurezza; un maggiore e più incisivo rapporto di collaborazione istituzionale tra tutte le amministrazioni che si occupano di sicurezza”.

Certo è che gli enti devono essere in grado di svolgere appieno la loro attività e se – ha detto Orlando – abbiamo aumentato del 65% le forze dell’Ispettorato del Lavoro, bisogna che anche ristabilire gli organici nelle Asl che sono state depredate nell’apparto ispettivo e di controllo. Ricordato che sono state del 200% le chiusure di imprese inadempienti ha insistito sulla buona formazione e non superficiale in materia di sicurezza per la quale in Pnrr ha stanziato  5 miliardi.

La tecnologia applicata alla sicurezza ha garantito e garantisce un “salto di qualità importante”, ha detto il ministro, e poi nel Pnrr l’Italia si è impegnata in un piano di contrasto al lavoro nero. Perché meno lavoro nero significa più sicurezza”.

La formazione dunque “deve essere legata alle buone pratiche che si realizzano. Non deve essere astratta, ma deve vedere e conoscere il tipo di protocolli che evolvono, altrimenti rischia di essere un carrozzone che arriva in ritardo”.

Resta più aperta che mai inoltre la questione dei salari che in Italia sono diminuiti mentre negli altri Paesi europei sono costantemente aumentati e adeguati al costo della vita. Tanto è che abbiamo assistito alla fuga dall’Italia di migliaia di lavoratori rumeni in Francia, Germania e Inghilterra proprio per i migliori trattamenti economici.

Per dire che tutto dovrebbe concorrere alla produttività del Paese dalla professionalità alla remunerazioni adeguate, dalla organizzazione del lavoro alla, appunto, sicurezza.

Il Porto è per sua stessa natura un banco di prova speciale nel processo di abbattimento dei rischi perché – come ha ricordato il Presidente dell’Authority Mario Sommariva – è il regno dell’interferenza dove si muovono incessantemente, di giorno e di notte, uomini e macchine.  E da tenere sempre presente anche che sulle banchine si incontrano due mondi: quello del porto e quello della nave.

Foto di Emanuele Rubino: sopra il titolo il Ministro del Lavoro Andrea Orlando; qui sopra dall’alto in basso i relatori del convegno con il ministro, e a seguire gli interventi di Daniele Cliulli direttore generale della società Spezia & Carrara Cruise Terminal, del sindaco Pierluigi Peracchini e del Presidente dell’Autorità Portuale Mario Sommariva

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