I lavoratori della centrale Enel della Spezia chiedono al ministro Cingolani di esprimersi sul carbone, sul decreto turbogas e sul ruolo del sito nella transizione ecologica

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La vertenza della Centrale Enel della Spezia ne è una delle testimonianze più evidenti a livello nazionale. A 38 giorni dalla fine 2021, non abbiamo nessuna notizia, seppur il contesto del mercato energetico del nostro Paese e della nostra Centrale è profondamente diverso di quello di un anno fa in piena emergenza Covid.

Negli ultimi mesi, infatti, ad ogni disponibilità di messa in servizio dell’impianto di produzione a carbone è corrisposta molto frequentemente da parte di Terna, la richiesta di utilizzo. Anche le cronache degli ultimi giorni ne sono la testimonianza.

Per quanto riguarda il progetto del nuovo turbogas a sostegno delle rinnovabili, sul sito del MITE/PROCEDURE/PROVVEDIMENTI/VALUTAZIONI E AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI, da molte settimane si può notare sotto la colonna STATO PROCEDURA la dicitura PROVVEDIMENTO ALLA FIRMA DEL MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA in quanto le procedure il percorso istruttorio si sono conclusi, con la formulazione dei previsti pareri sia ambientali che riferiti alla salute pubblica. Notiamo che nella stessa schermata, in merito al sito di Fusina, analoga autorizzazione ha la procedura CONCLUSA.

Pur non sfuggendo a nessuno che ogni progetto di riconversione va valutato per le sue proprie specifiche emergenze, infatti è competenza del Ministro Cingolani di esprimersi, una volta acquisito tutto gli atti previsti nell’iter autorizzativo, sarebbe importante sapere il suo intendimento, perché il silenzio è la peggior risposta, qualunque siano le aspettative di chi fa le domande e noi non siamo i soli soggetti in campo.

Infine l’aspettativa di tutto il territorio spezzino, che ha svolto un importante ruolo di servitù energetica nazionale, di essere individuato a livello nazionale come il luogo dove insediare le miglior progettualità della transizione ecologica ed energetica non può andare delusa. Serve un interessamento importante anche del MITE per inserirlo in un percorso virtuoso capace di recuperare tutto il ritardo accumulato in questi anni.

Per ottenere queste risposte, per noi non più rinviabili, la nostra iniziativa proseguirà nei prossimi giorni individuando le forme più opportune per dare evidenza alle nostre ragioni”.

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