I sommergibili Marconi e Da Vinci e i pattugliatori Artigliere e Bersagliere al fine vita

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LA SPEZIA – Grandi manovre nel Golfo della Spezia e al largo dell’isola del Tino per l’ultimo atto della permanenza di quattro unità dismesse dalla Marina Militare per motivi di … età.

Le segnala il Cantiere della Memoria che si riferisce ai sommergibili Marconi e Da Vinci e ai  pattugliatori Artigliere e Bersagliere;  per anni ormeggiati in Arsenale, prossimi alla demolizione nel cantiere turco Aliaga che, vincendo l’asta per tesaurizzare il ferro,  li “farà a fettine” con la fiamma ossidrica.

E che commenta: “Un giorno triste,  liberatorio e beffardo al tempo stesso. Triste per l’epilogo della fine delle ‘creature’ naviganti protagoniste di  tante storie, liberatorio al pensiero dell’ingombro rappresentato nella base navale, beffardo per i progetti a lungo coltivati di musealizzare  il Da Vinci (in analogia col Toti e il Sauro che costituiscono le star del Museo  della scienza e della tecnica di Mioano e del Galata di Genova) ma evaporati rotta facendo per il degrado che ne ha compromesso il Recupero.

Mentre l’ultima speranza di musealizzazione di un sommergibile – in un’area individuata in Arsenale  in prossimità del Museo navale – è riposta nella futura dismissione di un battello per effetto del subentro delle nuove unità costruzione e nel reperimento di ingenti risorse, quella di oggi è comunque una giornata  segnata una un valore: il gioco di squadra degli operatori dei servizi nautici del porto – piloti, personale dei rimorchiatori, ormeggiatori – per condurre le ultime danze sul mare dei  galleggianti carichi di storia e per riporli nel grembo della nave-bacino  Seaway Albatros ingaggiata dal cantiere turco per curate il trasferimento a secco”.

“Le laboriose operazioni sono impegnate in una corsa contro il tempo. Tutte le energie sono profuse per fare presto e bene, alle prese con condizioni meteo variabili, nella prospettiva, a fine posizionamento dei relitti sul ponte, di far emergere la nave bacino e procedere al rizzaggio del carico per fronteggiare la lunga navigazione, operazione quest’ultima  prevista nella rada interna. Chi avesse scattato e volesse scattare foto è invitato a condividerle per dare forma ad un report completo delle grandi manovre, uniche per modalità e concentrazione nel tempo nel golfo della Spezia”.

Nelle foto le immagini lanciate sui social dal Cantiere della Memoria

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