Il fascino del mare nel “tenero report” dei ragazzi in visita al Cantiere della memoria delle Grazie

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LE GRAZIE – Piacevoli momenti di condivisione con ragazze e ragazzi della Terza A delle Scuole medie delle Grazie in visita al Cantiere della Memoria per la Giornata del Mare accompagnati dall’insegnante di Lettere, Storia e Geografia Federica Picinini.

Un’occasione per un tuffo nel passato della pesca sostenibile e delle costruzioni navali. La prima relativa all’uso delle nasse da parte dei nostri vecchi che collocavano nelle nasse-fattoria (più grandi) quel che non era necessario all’alimentazione quotidiana per poi fruirne quando il mare era mosso e occorreva stare a ridosso; una storia di rispetto per il mare e sopravvivenza raccontata dal comandante Marino Fascio. Con Gabriele Bernasco e la ‘tutor’ del Cisita Daria Cappagli la ‘navigazione’ culturale è proseguita sull’ideale scia del gozzo Nazario Sauro costruito dal maestro d’ascia Aldo Carassale 55 anni fa e restaurato dai ragazzi del corso operatori del legno del Cisita.
Una storia, quella del restauro, scandita dal racconto di Gabriele felice di aver intrapreso la ‘carriera’ del bisnonno maestro d’ascia Sandro Valdettaro. Il percorso formativo, dopo i corsi teorici in Arsenale col maestro Francesco Butta, prosegue con lo stage al Cantiere Valdettaro; lì Gabriele si sta dedicando al restauro di Nella, la barca con la quale la borgata delle Grazie vinse il Palio del golfo. Una storia tutta la raccontare…
E piace concludere con “il piccolo e tenero report” del gruppo di ragazzi che per la Giornata del mare ha fatto visita al Cantiere della Memoria.
Eccolo: “Il giorno 11 aprile abbiamo partecipato ad un incontro con il giornalista Corrado Ricci presso il Cantiere della memoria che si trova nel paese delle Grazie dove molti di noi abitano e dove tutti noi andiamo a scuola. Abbiamo inoltre conosciuto Gabriele, un nostro coetaneo che ci ha raccontato la sua esperienza legata al restauro del gozzo Nazario Sauro. É stato un incontro molto interessante che ci ha dato la possibilità di conoscere una parte della nostra storia unita alla tragedia dei sopravvissuti ai campi di concentramento, ma anche alla tradizione cantieristica del nostro golfo. É stato un incontro che ci ha dato anche belle emozioni, perché scoprire l’importanza dell’arte della marineria e l’abilità dei maestri d’ascia, non ha fatto altro che confermare il nostro amore per il mare, per il nostro paese e per la gente che qui da tanti anni porta avanti tradizioni uniche e inimitabili.
Classe 3H – Scuola secondaria di primo grado Giovanni Di Giona – Le Grazie – Portovenere

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