Il Golfo della Spezia celebra il suo patrono, San Venerio, il monaco eremita dell’isola del Tino, protettore dei faristi d’Italia

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Troveranno un’isola del Tino cambiata, diversa, sensibilmente già visibile nelle migliorie che sono state fatte e che sono in corso d’opera, i 400 visitatori che sabato e domenica potranno partecipare alle celebrazioni di San Venerio, patrono dei faristi d’Italia e, come vuole la tradizione marinara, inventore della vela latina. Qui dove la sacralità della fede, la cultura ritrovata e la natura incontaminata rendono questo scrigno delicato e straordinario. Come raccontato in un video di straordinaria efficacia girato da Teleliguria Sud con la voce narrante di Elisabetta Toracca.

Gli aspetti da prendere in considerazione quando ci si avvicina all’isola del Tino sono, tra passato, presente e futuro, diversi. Per questo lasciamo ad Alessandro, comandante di Marifari della Spezia con giurisdizione sui fari dell’Alto Tirreno di farci da guida. “Il faro dell’isola del Tino è uno dei principali di tutta l’area di nostra competenza sia per portata, grandezza e segnalazione. Per noi è uno dei più importanti e celebrare San Venerio, protettore dei faristi, per noi è fondamentale perché la sua storia lo identificherebbe come primo monaco farista. I monaci eremiti, che trascorrevano un periodo di isolamento sulle isole, con i loro fuochi, guidavano i marinai aiutandoli ad evitare i pericoli in mare. Ecco come si materializza la prima immagine del primo monaco farista”.

“Negli anni – ha proseguito – abbiamo condotto lavori di ristrutturazione con l’aiuto del Comando marittimo Nord, i volontari, il Cai. Oggi molti locali sono stati riqualificati e all’interno del faro possiamo trovare: il museo archeologico, una mostra sulla storia dei faristi, la mostra delle Navi asilo è allestita in un locale che abbiamo recuperato due anni fa. Risalendo avremo all’interno del torrione, originario del 1.300, avremo un’installazione acustica che riprodurrà i suoni del mare, nella notte di San Venerio. Non possiamo dimenticare l’allestimento dedicato alle apparecchiature storiche utilizzate nel tempo per i fari. Il fiore all’occhiello è la possibilità di ammirare La Spezia da un’altezza di 117 metri, una volta raggiunta la lanterna”.

Ricordiamo che l’accesso all’Isola del Tino sarà possibile solo attraverso un servizio di battelli con partenza dalla Spezia e da Porto Venere alle 9 e imbarco dal Tino alle 13.30 e con partenza dalla Spezia e Porto Venere alle 13 e imbarco al ritorno alle 17.30. Le prenotazioni sono effettuabili solo ed esclusivamente dal portale messo a disposizione dal Cai della Spezia.

I visitatori saranno accolti dal personale della Marina Militare, dai volontari del Club Alpino Italiano e dall’Associazione Amici dell’isola del Tino Odv che forniranno il necessario coordinamento per agevolarne la permanenza sull’isola. Non saranno consentiti approdi e accessi a imbarcazioni private e visitatori occasionali.

Le celebrazioni religiose inizieranno questo pomeriggio. Questo il programma:

Oggi venerdì 10 settembre:

Ore 18.00 Solenne Concelebrazione presso la Cattedrale di Cristo Re della Spezia, presieduta da Monsignor Luigi Ernesto Palletti, Vescovo della Spezia – Sarzana – Brugnato;

Domani sabato 11 settembre:

Ore 9.30 / 17.30: accesso all’isola del Tino per la popolazione con possibilità di visita. Trasporto cura società privata con prenotazione sul sito del Cai sezione della Spezia

Domenica 12 settembre:

Ore 9.30 / 17.30: accesso all’isola del Tino per la popolazione con possibilità di visita. Trasporto cura società privata con prenotazione sul sito del Cai sezione della Spezia.

 

 

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