Il nuovo “Tour Golfo dei Poeti” proporrà con la Linea ROSSA di vedere da vicino prima La Spezia e poi la costa di Ponente

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LA SPEZIA – I tour panoramici della Città a bordo di bus turistici scoperti,  servizio che entrerà in funzione dalla prossima primavera nei Comuni della Spezia, Portovenere e Lerici, comprendono due linee, la rossa (La Spezia-Portovenere) e la blu (La Spezia-Lerici).

In quattro articoli (uno generale, due per la linea rossa e uno per la linea blu) anticipiamo quello che sarà proposto di vedere da vicino.

Tour Golfo dei Poeti – Linea ROSSA – Partenza da Largo Capitan Fiorillo (che si trova in prossimità piazza Europa e piazza Verdi) cioè dal piazzale antistante il terminal delle crociere del Porto della Spezia.

Piazza Europa è il simbolo indiscusso della Spezia contemporanea, punto d’incontro tra i quartieri storici della città e quelli orientali. In posizione sopraelevata rispetto alla piazza si erge la Cattedrale di Cristo Re, chiesa madre della Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato istituita nel 1929. La costruzione della chiesa, con la sua caratteristica pianta circolare, priva di aperture e del tutto spoglia di decorazioni, ebbe inizio nel 1956 con il progetto dell’architetto razionalista Adalberto Libera e si conclusero nel 1975 con alcune variazioni apportate dall’architetto spezzino Cesare Galeazzi. L’interno riceve luce dall’occhio posto al centro della vasta cupola sostenuta dai dodici pilastri, simboleggianti gli Apostoli.

Sul lato occidentale della piazza si trovano i palazzi del potere: quello comunale, eretto nel 1933 dall’architetto Franco Oliva nel tipico stile razionalista dell’epoca, è caratterizzato da un’architettura massiccia; quello del governo (o della Provincia), progettato nel 1928 dall’architetto Franco Oliva, risente ancora delle influenze eclettiche di fine XIX secolo tra le quali spicca l’elegante apparato decorativo di facciata, composto da bassorilievi e statue realizzate dallo scultore Augusto Magli.

Difronte al palazzo del governo, su via Vittorio Veneto, spicca il grattacielo costruito nel 1927 da Giorgio Guidugli e Raffaello Bibbiani, al tempo considerato il più alto della città. L’edificio è caratterizzato da un eclettico stile liberty con alcune citazioni neogotiche, soprattutto nelle decorazioni ad opera sempre di Augusto Magli.

Piazza Verdi rappresenta la porta di accesso alla città storica, ma è anche il luogo in cui si può ammirare l’influsso razionalista nell’architettura spezzina. La piazza in realtà sorge sul luogo in cui si trovava in origine il Politeama Duca di Genova, un teatro lirico ottocentesco demolito negli anni Trenta del Novecento in seguito allo sviluppo urbano verso est della città.

Il Palazzo delle Poste della Spezia, progettato dall’architetto Angelo Mazzoni e inaugurato nel 1933, è un edificio di alto pregio artistico. Il palazzo è definito da volumi squadrati e da una possente torre orologio a pianta quadrata, la quale muove il volume del complesso insieme a due scalinate angolari simmetriche alla facciata e una terza scalinata che affianca il lato sinistro per collegare la piazza Verdi al livello della collina retrostante l’edificio; quest’ultima caratterizzata dalla presenza di numerose abitazioni e altri edifici in stile Liberty, come la sede del locale Conservatorio presso villa Marmori, risalente al 1923.

Ciò che caratterizza maggiormente l’edificio è però il grande mosaico che si conserva al suo interno: l’opera, eseguita sempre nel 1933 dagli artisti Fillia e Prampolini, costituisce tutt’ora un importante documento di arte futurista ed è dedicato al tema delle comunicazioni, sia terrestri che marittime ed aeree. A pochi passi da questa fermata si può imboccare via del Prione, la strada principale che attraversa per intero il centro storico della Spezia, caratterizzato da numerosi edifici storici, monumenti e musei, come il Museo Etnografico e il Teatro Civico, quest’ultimo realizzato nel 1933 dal progetto dell’architetto Franco Oliva; l’apparato decorativo del teatro è sempre ad opera di Augusto Magli.

Transito su Viale Italia e su Viale Amendola. 1° fermata Piazza Chiodo. Fermata per: Museo Tecnico Navale, Centro d’Arte Moderna e Contemporanea (CAMeC),
giardini pubblici, passeggiata Morin.

Piazza Chiodo si trova difronte alla facciata monumentale dell’Arsenale Militare della Spezia, oggi incrocio nevralgico della viabilità cittadina. È dedicata a Domenico Chiodo, ufficiale del Genio militare che progettò la costruzione dell’arsenale. Alle spalle della piazza, verso il mare, si aprono i giardini pubblici e storici della città, che costituiscono certamente un aspetto di grande importanza per il tessuto urbano e sociale della Spezia, in quanto sono sede anche di numerosi eventi all’aperto.

All’interno dell’area si trova l’imponente monumento equestre realizzato da Antonio Garella nel 1913 e dedicato a Giuseppe Garibaldi, con il cavallo eretto su due zampe. Negli stessi giardini sono collocati anche altri vari monumenti dedicati a personalità locali. Sempre a pochi passi da questa fermata si incontra il Centro d’Arte Moderna e Contemporanea (CAMeC),
la cui struttura, risalente ai primi anni del XX secolo e già sede del tribunale cittadino, ospita in modo permanente le opere della raccolta “Premio del Golfo”, nonché diverse collezioni ed esposizioni periodiche.

L’Arsenale militare marittimo della Spezia è ubicato nella zona centro-occidentale del golfo e nelle immediate adiacenze del centro storico della città. Sin dalla sua realizzazione la storia di questo luogo si è intrecciata fortemente con quella dell’intera città, decretandone da una parte l’improvviso sviluppo demografico ed economico, mentre dall’altra portando diversi problemi di natura ambientale e sociale.
Fu Napoleone Bonaparte a considerare la possibilità di costruire un moderno arsenale nel golfo della Spezia, per sfruttarne al meglio la posizione strategica naturale. Del progetto fu incaricato l’architetto genovese Andrea Tagliafichi e l’esecuzione fu prevista nella baia del Varignano, verso Portovenere. Il progetto però non venne mai ultimato. L’idea dell’Arsenale venne ripresa nel 1857 da Camillo Benso conte di Cavour, all’epoca presidente del consiglio e ministro della Marina, che si preoccupò di reperire i fondi necessari ed affidò a Domenico Chiodo
la cura della costruzione della nuova base navale italiana.
I lavori, iniziati nel 1862, terminarono il 28 agosto 1869, quando il generale Chiodo inaugurò formalmente l’impianto non ancora completato, dando il via all’allagamento dei bacini appena costruiti. A protezione dell’Arsenale e della base navale fu poi costruito un sistema di forti opportunamente collocati e ancora oggi esistenti.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa della sua importanza strategica, l’Arsenale fu pesantemente bombardato e venne quasi completamente distrutto. Anche la città venne profondamente segnata dagli eventi bellici. Grazie però a veloci lavori di ristrutturazione, la base militare tornò ad essere operativa già nell’immediato dopoguerra.

Accanto all’ingresso principale dell’Arsenale si trova il Museo Tecnico Navale, istituito con l’intento di mantenere vive le tradizioni della marineria e che conserva numerosi modelli di navi e imbarcazioni, nonché medaglie, cimeli vari, documenti e volumi tecnici e storici. Particolarmente significativa è la collezione delle Polene, decorazioni lignee, spesso a figura femminile o di animale, che si trovavano in origine sulle prue delle navi dal XVI al XIX secolo, come per esempio i galeoni.

(2 – continua)

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