Il personaggio: Ambrogio Beccaria, navigatore, pronto alle grandi sfide oceaniche sulla Class40 “Alla grande”

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Genova – Ambrogio Beccaria è pronto anzi “non vede l’ora” di testare in mare la sua “Alla grande”, il Class40 che lo accompagnerà nell’Atlantico nella Route du Rhum, in condizioni atmosferiche proibitive.

Nome e cognome dicono subito che il personaggio che abbiamo scelto oggi per i nostri lettori è un navigatore di Milano e che ha realizzato un sogno realizzando il suo progetto oceanico Che parte dal cantiere Sangiorgio Marine di Genova, del costruttore Edoardo Bianchi, dove è stata ideata, costruita e varata “una barca perfetta” per Beccaria, personalizzata, che rispecchia al 100% il suo modo di navigare.

Ambrogio è ben consapevole delle sfide che lo attendono. Anche per questo al cantiere Sangiorgio Marine hanno insistito sulla sicurezza, un aspetto chiave in gare di endurance che si svolgono in mare aperto.

Nell’attesa dell’impresa che dovrebbe iniziare a novembre abbiamo pensato di andare a curiosare tra gli elementi che hanno prodotto questa barca dall’anima italiana dietro la quale ci sono passione e tecnologia, unite ad un indiscusso talento.

Ebbene – si è convenuto – durante una regata, la sicurezza di una barca può essere inversamente proporzionale alla sua capacità di performare: si fa a gara per essere il più leggeri possibile, e una struttura troppo ingombrante può essere un peso. In certe traversate sicurezza vuol dire, ad esempio, protezione dello skipper, e “Alla grande” è la barca che ha il roof più grande di tutta la flotta che parteciperà alla traversata oceanica.

“La nostra idea è che uno skipper asciutto sia uno skipper felice, quindi abbiamo insistito sulla protezione”, ha chiosato il velista.

Ma sicurezza è anche controllo della barca e affidabilità della struttura. In questo caso la barca vuole essere una di quelle che dà il meglio di sé con vento forte, mantenendo costantemente la prua molto fuori dall’acqua. Ma non solo, anche i timoni incidono: più sono lunghi e più c’è controllo, e “Alla grande” anche in questo caso ha i timoni – con una linea ad ala di gabbiano – più lunghi della flotta, sempre per massimizzare il controllo, a costo di pagare qualcosa con la resistenza che faranno in gara.

Quindi va bene azzardare e andare forte, ma serve accettare tutti i compromessi necessari per garantire la sicurezza dello skipper. Anche perché magari si trovano altri punti su cui osare. Ambrogio Beccaria lo sa e ha insistito sul bompresso, che ha voluto mobile, orientabile, come le barche d’una volta.

In questa avventura è stata Mapei, la società di Milano diventata multinazionale, la chiave di volta di questo sogno, nel quale è entrato uno sponsor del calibro della Pirelli.

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