LE GRAZIE – Un viaggio nel tempo proiettato al futuro e alla solidarietà: questo il messaggio delle immagini scattate nel Porto antico delle Grazie sul gozzo “Nazario Sauro” e sui protagonisti della storia giunta al giro di boa del mezzo secolo di vita.
Prosegue l’attività del Cantiere della Memoria delle Grazie promuovendo attività dirette e correlate per la diffusione delle tradizioni marinare e della cultura del mare. Per questo abbiamo voluto riproporre le immagini di questa storia avvincente che salda più generazioni.
Ricominciamo quindi il racconto. I protagonisti sono il maestro d’ascia Aldo Carassale che lo costruì, i ragazzi del Cisita che lo hanno restaurato sotto la guida di Francesco Buttà, i ragazzi del Nautico che lo condurranno nelle regate delle Vele latine col professore Bruno Maria Isoppo.
L’accoglienza dei gozzi gemelli, la scorta della vedetta della Guardia Costiera, il suono delle sirene delle barche in porto hanno data il là ad un pomeriggio intenso sul piano dei contenuti: quelli didattici raccontati dal preside del Nautico Antonio Fini, dal direttore del Cisita Riccardo Papa e dal maestro d’ascia Butta; quelli storici, inanellati da Giovanni Panella attorno ai valori identitari della barca tipica del Mediterraneo, capace di declinarsi ai bisogni dei suoi territori, di essere fonte di sostentamento delle famiglie ma anche, con l’avvento del diporto, di piacere.
Come è accaduto con la ‘flottiglia’ che prese forma dalle mani di Aldo, attuatore dei disegni di Angelo Ricci e affinatore in progress delle linee della barca per la migliore resa sull’acqua, dedotta dall’esperienza. I saperi antichi col Cisita hanno ritrovato dignità e futuro. E già fioccano le richieste di restyling. Come quella caldeggiata da Alberto Cavanna per Bianca, il gozzo di 102 anni che il padre salvò dalla distruzione (una storia già raccontata con una mostra al Cdm), nella prospettiva del ritorno alle Grazie.
La calata di Ria si è fatta così teatro di un abbraccio reale e ideale verso tutti coloro che coltivano e hanno coltivato il culto della tradizione marinara. Un ricordo è andato a Pietro Ricci, Ivo Barsotti, Luigi e Nino Bello (insegnanti al Cisita) e Angelo Ricci (maestro d’ascia e disegnatore navale morto prima dell’avvio dell’esperienza formativa).
Il meeting si è fatto anche veicolo di solidarietà verso la famiglia ucraina ospitata alle Grazie da Herika Bosco, per il tramite della Caritas, su impulso della Società Marittima di Mutuo soccorso di Lerici il cui presidente Bernardo Ratti ha chiamato al concorso di azioni.
Il Cantiere della Memoria e’ felice di concorrere e rilancia l’appello di Ratti. Intanto prosegue la mostra con gli ‘scatti’ del restauro effettuati da Andrea Pavan, l’album della famiglia Carassale sull’attività costruttiva e le videoproiezioni. Tutto ciò sulla rotta della Giornata del mare quando l’esposizione sarà meta dei ragazzi delle terze medie e degli studenti del corso Costruttori navali del Nautico.