Trieste – Damietta – Debutterà a Fruit Logistica di Berlino in febbraio e diventerà attiva in autunno l’Autostrada del Mare tra il Porto di Trieste e il Porto di Damietta in Egitto, che si aggiunge a quella tra Trieste e Turchia.
All’accordo firmato al Cairo tra Italia e Egitto è seguita la visita di una delegazione egiziana a Trieste per organizzare il servizio Ro-Ro dedicato all’agroalimentare.
Il presidente dell’Authority di Damietta, Ahmed Hawash, ha sottolineato come “questa nuova linea non unisce semplicemente il porto egiziano e Trieste, ma l’Africa all’Europa”, e quindi Trieste diventa in questa prospettiva diventa la porta di ingresso a sud dell’Europa per le merci africane, mentre Damietta si propone come approdo per le merci europee.
Per Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale quella per Damietta è una linea strategica scelta e voluta dal porto di Trieste, che va a incrociare quei mercati che dovrebbero essere i territori di nuova industrializzazione a seguito dei processi di nearshoring e reshoring e per creare fonti di approvvigionamento alternative ai Paesi asiatici in luoghi più vicini. In questo periodo storico la parola chiave è saper diversificare. Solo se un porto investe su più tipologie di merci, di flussi e di itinerari, può fronteggiare meglio le incertezze e rischi di questo periodo così travagliato. L’esempio della crisi nel Mar Rosso è esemplare. Per fortuna già da qualche tempo ci stavamo attrezzando per creare una forte connettività con gli scali del Mediterraneo dove si si affacciano Paesi molto importanti dal punto di vista produttivo. Gli accordi con l’Egitto e quelli stretti con il porto di Tangermed in Marocco ci permetteranno di essere meno dipendenti dal settore container e dalle rotte asiatiche, puntando di più sui traffici inframed”.
Con un transit time di 70 ore, il collegamento con Damietta avrà inizialmente cadenza settimanale con la previsione di arrivare a due toccate in base all’entità dei volumi.
E grazie alla ferrovia il Porto di Trieste si candida a diventare un hub distributivo dei prodotti refrigerati che entrano nel mercato europeo. La merce sarà sdoganata ancora prima dell’arrivo in porto, con l’impiego di tecnologia blockchain e digitalizzazione dei documenti, che collegherà i dati delle amministrazioni doganali dei due Paesi.
Notevoli infine potrebbero essere anche i benefici per lo sviluppo dell’immobiliare logistico legato al settore refrigerato che si stanno pianificando nell’area portuale e retroportuale di Trieste.