LA SPEZIA – Superata la fatidica (in senso positivo) soglia del milione di teus ( 1.012.103 per la precisione) a fine 2023, il Sistema Spezia ha affidato a un meeting di verifica l’aggiornamento della strategia che aveva adottato quando, con un poderoso colpo d’ala, aveva deciso di ritrovarsi unito sul rilancio del porto.
E’ accaduto così questa mattina che i vertici del La Spezia Container Terminal e i presidenti delle tre associazioni degli operatori portuali si sono ritrovati per leggere insieme i risultati positivi ottenuti dal maggior terminalista dello scalo, appunto Lsct, nel corso degli ultimi quattro mesi e indicare gli obiettivi e breve e medio termine.
Alla riunione in Lsct erano presenti Matthieu Gasselin, Ceo di Lsct e Luca Trevisan, Chief Human Resources Officer, con Alessandro Laghezza, Bruno Pisano, Giorgia Bucchioni e Salvatore Avena, autorevoli rappresentanti del Sistema Spezia che si è confermato coeso e forte, e capace di esprimere esperienze e competenze specifiche nelle loro rispettive funzioni e di sapersi adattare alle esigenze di un mercato che costringe da parte sua a una navigazione a vista a causa delle mutevolissime e inaspettate turbolenze, a cominciare da quelle di natura geopolitica.
Caratteristiche che continuano ad avere una capacità operativa ad alta efficienza corrispondente a una capacità di attrazione per un porto che – è stato ribadito – ha un ruolo fondamentale per l’economia della città e per quella nazionale.
Ne ha dato subito lo stesso Matthieu Gasselin che – ha rilevato – il supporto della comunità degli operatori fa sì che l’operatività del porto continua a godere di una continuità straordinaria quanto è straordinaria la flessibilità che consente di fare fronte agli alti e bassi del flusso delle merci imposto dalle contingenze di un mercato sottoposto a stress come è stato negli ultimi anni e come è attualmente con la caduta della operatività del Canale di Suez.
Tanto che Salvatore Avena, amministratore delegato di La Spezia Port Service e segretario delle Associazioni degli agenti, degli spedizionieri e dei doganalisti, ha assicurato che ci sono tutte le condizioni per costruire un modello nuovo richiesto dai tempi che si adatti alle nuove sfide, un modello basato su flessibilità operativa, su un ampio spazio agli operatori e sulle innovazioni tecnologiche. Che è poi la sintesi di quanto in precedenza sostenuto da Giorgia Bucchioni per gli Agenti marittimi, Bruno Pisano per i Doganalisti e Alessandro Laghezza per gli Spedizionieri.
Superata la prova del nove insomma il Sistema Spezia fa quadrato compatto sul nuovo corso del suo modello organizzativo.
(1 – cobntinua)