Il traffico di merci varie che fanno di Marina di Carrara un porto ad alta specializzazione: attualità e prospettive di sviluppo

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Il Porto di Marina di Carrara e il suo territorio. Oggi con la relazione al Piano Operativo Triennale (Pot) dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Orientale affrontiamo con il presidente Mario Sommariva questo aspetto fondamentale di un rapporto che si vuole sempre più sviluppato Porto di Marina di Carrara

di Mario Sommariva

Passando al tema della produzione, il territorio sta rilanciando, in questi ultimi anni, il progetto di sviluppo industriale attuato dallo stabilimento di Massa della Società “Nuovo Pignone”, facente parte del Gruppo General Electric (GE Oil&Gas).

In tale prospettiva, il centro intermodale dell’area retroportuale di Marina di Carrara è interessato dal montaggio e assemblaggio di manufatti, di particolare complessità̀ tecnica e dimensioni significative (lunghezza variabile da 45 m a 60 m, larghezza variabile da 22 a 25 m, altezza di 20 m circa).

Tale scelta è dipesa, principalmente, dalla vicinanza che lo stabilimento della “Nuovo Pignone” ha rispetto al porto di Marina di Carrara quale punto di imbarco principale di tali manufatti e, perciò, ben si capisce il valore significativo assunto dall’aspetto infrastrutturale portuale nelle scelte del Gruppo GE che ha, infatti, investito circa 40 milioni di euro a Carrara.

La Società ha a propria disposizione sul territorio anche un’area sita nel Comune di Massa, che già ospita lo stabilimento di produzione, e una seconda area, appunto ubicata ad Avenza in prossimità dello scalo portuale.

Per quanto riguarda, poi, la caratterizzazione dei traffici marittimi, i principali settori sono il lapideo e il siderurgico. Gli altri settori di traffico significativi sono il general cargo e le rinfuse solide (prodotti metallurgici, minerali di ferro, minerali e metalli non ferrosi, minerali grezzi, cementi, calci).

Da questo punto di vista, il porto di Marina di Carrara è tradizionalmente legato alla movimentazione del lapideo, sorgendo a valle dei bacini marmiferi posti alle spalle di Carrara e svolge, perciò, un ruolo di importante supporto a favore del territorio.

L’alta specializzazione delle maestranze locali nella lavorazione del marmo ha fatto sì che, oltre ad un traffico di marmo in uscita, vi fosse un traffico di granito in entrata. Infatti, quest’ultimo materiale, sebbene estratto in altre aree geografiche (per citarne alcune, Scandinavia, Sudafrica, Brasile, India e Sardegna), è stato a lungo importato in blocchi e lavorato in loco per essere poi rispedito. Tale tipologia di traffico ha, poi, subito un forte rallentamento alcuni anni fa, in occasione della delocalizzazione della lavorazione.

Infatti, poiché tecnologie e professionalità sono state acquisite anche dai paesi estrattori, si è ridotto il presupposto per la spedizione a Marina di Carrara del granito e, pertanto, si è registrata una flessione di tale traffico. Oggi si sta rilevando, invece, una significativa ripresa. Si deve aggiungere che il porto di Marina di Carrara ha recuperato i volumi di traffico legati al lapideo con la diversificazione dei traffici e sta vivendo un periodo di significativa ripresa e di rilancio in vari settori.

Per quanto riguarda i restanti traffici, quello general cargo costituisce una buona aliquota del totale sia in ingresso che in uscita. Si tratta in particolare di merci connesse alla produzione dei grossi manufatti (project cargo) da parte di GE Oil & Gas, ad oggi Baker Hughes, come noto, leader mondiale nella fornitura di tecnologie avanzate e servizi per tutti i segmenti dell’industria del gas e del petrolio, dall’estrazione al trasporto, fino all’utilizzo finale. Detta produzione si colloca al livello di eccellenza mondiale nel settore dell’oil & gas per turbine a gas, compressori e pompe, con clienti in tutto il mondo, tra i quali spiccano BP, Chevron, Eni, Shell, Total.

Il traffico Ro-Ro con la Sardegna registra una significativa ripresa dall’inizio del 2021 attraverso l’utilizzo di 2 unità di carico innovative che regolarmente arrivano e partono del porto di Marina di Carrara. Anche le attività di MDC Terminal, specializzato in traffico “inframediterraneo”, registrano segnali di crescita, grazie anche all’acquisizione di un recente traffico di circa 2 milioni di tonnellate di materiale lapideo in scaglie da trasportare via mare in circa 18 mesi (120.000 – 180.000 ton/mese), a partire da agosto 2021, con l’impiego di una nave che farà scalo ogni 2 giorni, per i lavori di realizzazione della nuova calata ad uso cantieristico navale all’interno del Porto Petroli di Genova Sestri Ponente.

Nella foto: la cartina della zona industriale

(16 – continua)

Nella foto in alto la zona industriale di Carrara, nella foto qui sopra le proiezioni del Porto di Marina di Carrara sulle movimentazioni a fine 2021

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