MARINA DI CARRARA – Imbarcato da FHP nel Porto di Marina di Carrara, il modulo più grande mai costruito in Toscana del peso di 2.800 tonnellate, è iniziato il viaggio della nave Big Lift Barenz che navigherà per 35 giorni in Atlantico e poi nel Pacifico per raggiungere il porto di Kitimat, nella Columbia Britannica, in Canada.
di Enzo Millepiedi
La complessa operazione di trasferimento in notturna dalla Nuova Pignone al Porto di Marina di Carrara ha coinvolto, come si è già scritto, 100 persone e sono state necessarie ben 70.000 ore di lavoro per condurla a termine. Ora per chi transita dall’autostrada nel tratto di Carrara o per chi transita sulla strada della zona industriale di Marina può osservare gli altri tre moduli, grandi come palazzi, che partiranno a turno sulla stessa nave che farà la spola tra Italia e Canada.
Si è trattato insomma della conclusione di una delicata operazione – modello per quelle che verranno dopo – che è stata salutata e accolta al terminal gestito dal Gruppo FHP con sorrisi e manifeste soddisfazioni dal team sui cui volti abbiamo letto la consapevolezza di aver compiuto una maxi-impresa. Importante anche perché si è trattato della spedizione da parte del Gruppo FHP del primo dei quattro moduli che sono parte di un grande progetto energetico industriale di costruzione e gestione di un terminale per la liquefazione, lo stoccaggio e il carico di gas naturale liquefatto (GNL), come detto, in Canada.
Portualità e logistica hanno dato dimostrazione delle loro capacità e della loro efficienza in questa sfida in quattro fasi con il Gruppo FHP chiamato a fare attività di prefabbricazione della carpenteria di supporto al trasporto marittimo dei moduli (“grillage”) nell’officina meccanica di FHP Lifting, società del Gruppo specializzata nelle attività di fornitura e progettazione di sistemi speciali per la movimentazione ed il sollevamento delle merci, che si occupa anche dei montaggi sulla nave con il supporto delle squadre specializzate del terminal del Porto di Carrara.
Da aggiungere, per completezza, che sempre nell’officina meccanica di Lifting è stato prefabbricato tutto il necessario per il sea-fastening che è stato montato sulla nave prima della partenza dallo scalo del Porto di Carrara alla volta del luogo finale in Canada.
Si tratta di circa 800 tonnellate totali di materiale costruiti secondo l’ingegneria del cliente finale, prefabbricato, assemblato e montato sulla nave prima della spedizione verso il Canada.
E’ stata insomma una giornata significativa per molti aspetti la giornata al Porto di Marina di Carrara, giornata che ha consentito di fare un bilancio ma soprattutto di delineare le prospettive di questo scalo che si sta rivelando punta di diamante nella movimentazione di merce varia del Sistema portuale del Mar Ligure Orientale già solo per il fatto che è fattore di varietà merceologica oltre al traffico passeggeri delle navi da crociera.
Una ricca varietà che ieri era plasticamente rappresentata in tutti e tre terminal. Sì, perché mentre si svolgeva la cerimonia, anzi la festa, per la conclusione del trasferimento del maxi modulo sulla nave con destinazione Canada, attraccava al terminal del Gruppo Grendi il traghetto “Rosa dei Venti” che iniziava subito lo sbarco e l’imbarco dei mezzi sulla rotta regolare con la Sardegna. Mentre fin dal mattino era attraccata la Valiant Lady della Virgin Cruises arrivata alle 7 , dodicesima nave da crociera che ha fatto qui scalo gestito dalla società La Spezia & Carrara Cruises Terminal.
Le autorevoli presenze intervenute alla festa di FHP, con l’amministratore delegato del settore portuale Alessandro Becce, arrivato da Venezia, a fare personalmente gli onori di casa, hanno infine consentito, come detto, di cogliere l’occasione per significative comunicazioni e riflessioni sul Porto di Marina di Carrara e nei confronti della comunità del territorio. Alle quali crediamo opportuno dedicare un articolo a parte.