Incontro in Confitarma su “Dante, il mare e le navi: viaggio verso la transizione ecologica che è vitale per un Paese marittimo come è il nostro”

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Roma –  “Viaggio e cultura, viaggio e lingua sono legati e l’italiano di Dante, l’italiano di sempre, è la lingua delle interazioni tra le due rive del Mediterraneo, tra i mondi e le comunità che vi si affacciano.

“La transizione ecologica è vitale per un paese marittimo come il nostro e questo incontro offre l’occasione per proiettare l’Italia, la sua lingua e la sua cultura su una dimensione nuova che viene dal nostro passato: le relazioni sul mare.”

Con queste parole Andrea Riccardi, Presidente della Società Dante Alighieri, ha introdotto i lavori dell’evento “Dante, il mare e le navi: viaggio verso la transizione ecologica di un paese marittimo” che Confitarma – Confederazione Italiana Armatori ha organizzato nella Sala Antonio d’Amico, nella sede rinnovata di Palazzo Colonna.

Concludendo il suo intervento il Presidente Riccardi ha citato il XXVI canto dell’Inferno, il Canto di Ulisse, dove il navigatore spiega che il suo ardore per la conoscenza lo ha portato a viaggiare: “…né dolcezza di figlio, né la pieta del vecchio padre, né ‘l debito amore lo qual dovea Penelopé far lieta, vincer potero dentro a me l’ardore ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto, e delli vizi umani e del valore; ma misi me per l’alto mare aperto sol con un legno e con quella compagna picciola dalla qual non fui diserto”.

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