Roma – Proseguiamo nella sintesi degli interventi al Convegno “La compliance e le nuove rotte del commercio globale. La competitività del sistema marittimo italiano, i processi di regolamentazione e le restrizioni internazionali, la sicurezza economica”, organizzato da AWOS in collaborazione con Confitarma.
L’Amm. Isp. Capo (CP) Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ha ribadito la costante vicinanza e sinergia del Comando Generale con l’armamento e il mondo marittimo sottolineando che le misure di security sono adottate al fine esclusivo di garantire la sicurezza delle navi nazionali e dei loro equipaggi. L’eventuale disomogeneità tra Paesi nell’attuazione delle misure di security è comunque una prerogativa contemplata dalle norme di settore. Del resto, la pandemia ci ha insegnato che le dinamiche che regolano il mondo marittimo sono molto complesse e articolate. Basti pensare alle gravi difficoltà del mercato delle crociere, nonché ai marittimi di tutto il mondo che per mesi non hanno potuto avvicendarsi sulle navi, a causa delle misure adottate dai vari Governi per fronteggiare la diffusione del Covid19.
Amedeo Teti, Direttore Generale Ministero dello Sviluppo Economico, nel ribadire l’importanza della logistica che vale il 7% del PIL italiano e che muove il nostro commercio estero nel mondo, ha sottolineato che, purtroppo, in Italia ancora non esiste una forte cultura della logistica che infatti è in mano a stranieri indebolendo il nostro Paese. Per questo, è importante il progetto di un nuovo porto galleggiante offshore, ideato circa 10 anni fa ma che finalmente sembra avvicinarsi all’attuazione, per garantire un importante sviluppo del traffico di navi porta-contenitori del porto di Genova. Oggi Genova, può ricevere 2,5 milioni di container e quando sarà operativa la Diga di Cala Bettolo si potrebbero aggiungere altri 1,5 milioni di container per un totale di 4 milioni. Il progetto potrebbe consentire il raddoppio di questo traffico.
Augusto Cosulich Presidente e CEO Fratelli Cosulich Spa, ha ribadito che le sanzioni hanno un impatto fortissimo sul settore marittimo anche perché ormai viviamo in un mondo “senza più segreti”. Basti dire che “tutti, con il tracking dei vessel possono vedere dove sono posizionate le navi nei mari del mondo”. Nonostante il settore marittimo sia afflitto da tante sanzioni, non si può dire che la cultura della compliance si sia pienamente affermata nel nostro settore. Di certo, possiamo dire che un ruolo molto importante è quello delle banche che possono determinare la compliance o meno delle aziende”.
Nazareno Cerni, Vice Direttore Generale Gruppo Cattolica e AD CattRe, ha sottolineato l’importanza del compliance manager all’interno delle operazioni assicurative internazionali: “Siamo passati da una fase in cui il mondo era libero di commerciare nella maniera più semplice e più lineare, ad una realtà in cui sempre più gli interessi specifici dei Paesi entrano in profondità nei meccanismi economici, integrati a pieno titolo negli strumenti a disposizione delle esigenze politiche, come purtroppo la cronaca ci ricorda in questi giorni. Viene così compromessa la funzione stessa del mercato come luogo in cui le risorse vengono allocate nel modo più efficiente possibile. Il mondo assicurativo e finanziario, lubrificante fondamentale dell’economia reale, si trova a giostrare interessi specifici privati ed interessi pubblici generali, con l’obbligo di integrare sempre più strutturalmente all’interno dei suoi meccanismi le analisi di compliance formale e sostanziale, o anche etica”.
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