Genova – “I comandanti di navi sono sempre più responsabilizzati e, anche se il loro ruolo sta attraversando un periodo che porterà a grandi modifiche soprattutto a causa dell’avanzamento tecnologico e della crescente automazione in ambito navale. Ma la loro professionalità resterà centrale, a garanzia di tutti i soggetti che operano nel settore marittimo”.
Sono queste in sintesi – come sintetizza Seareporter – le principali indicazioni emerse dal 27esima assemblea generale della Confederation of European Shipmasters’ Associations (Cesma), fondata nel 1995 che raggruppa 21 associazioni nazionali di comandanti di navi da 16 paesi europei, per un totale di migliaia di professionisti rappresentati.
L’assemblea, a carattere internazionale, che si è tenuta a Genova, è stata organizzata dal sindacato dei lavoratori marittimi dell’Unione Sindacale Capitani Lungo Corso al Comando. dell’Unione Nazionale Capitani Direttori di Macchina e dello Stato Maggiore Abilitato al Comando o alla Direzione di Macchina, che rappresenta l’Italia nel Cesma.
Il sindacato USCLAC conta oltre 700 iscritti in Italia, in gran parte comandanti, direttori di macchina e ufficiali di bordo, e ha sede a Genova, dove è stato fondato nel 1967, oltre ad un ufficio a Viareggio.
L’assemblea è stata aperta dai saluti del presidente USCLAC, comandante Claudio Tomei, e del comandante Dimitar Dimitrov, presidente del CESMA. Sono seguiti gli interventi delle autorità, a cominciare dal sindaco di Genova Marco Bucci, dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, e dal Direttore Marittimo della Liguria della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, contrammiraglio Sergio Liardo.
Dopo un intervento del presidente dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile, Eugenio Massolo, che ha presentato la propria offerta formativa per gli studenti con particolare riguardo per i corsi destinati alle figure apicali di bordo, l’assemblea del CESMA è entrata nel vivo con i due workshop.
Il primo Workshop era dedicato al tema delle navi a controllo remoto, vale a dire operate senza equipaggio (unmanned vessels), una realtà che è già effettiva nello shipping, fra novità tecnologiche e normative da adeguare. In apertura dei lavori Michele Martelli, professore associato al DITEN – Dipartimento di Ingegneria Navale dell’Università di Genova, ha aggiornato sullo stato dell’arte nell’ambito della ricerca, illustrando la timeline dell’impiego effettivo delle navi autonome e sottolineando il forte interesse del settore marittimo per questa novità, che è già “ready to use”.
Andrea Leboffe, Naval ships operations manager del RINA, ha poi elencato i principali benefici che le navi autonome possono portare all’industria, soffermandosi sul quadro normativo attuale e sui relativi cambiamenti in vista per i comandanti, il cui lavoro si sposterà sempre più “da bordo a terra” con il progressivo sviluppo e diffusione dei sistemi di controllo remoto.
E’ stata poi la volta di Leendert Bal, Head of Safety, Security and Surveillance dell’EMSA – European Maritime Safety Agency, che ha aggiornato circa le più recenti discussioni in ambito IMO – International Maritime Organization sulle navi senza equipaggio e le attività che l’EMSA sta portando avanti al riguardo.
In chiusura Giacomo Gavarone, presidente del gruppo tecnico Risorse umane e Relazioni industriali di Confitarma, ha analizzato il tema dal punto di vista dell’importanza del fattore umano.
(1 – continua)