LA SPEZIA – MASSA – Giovanni Sforza (3 luglio 1846, Montignoso), discendente da un ramo secondario della famiglia dei Duchi di Milano, è stato uno storico e un bibliografo, e il primo direttore dell’Archivio di Stato di Massa.
Per ricordarlo nel centenario nel centenario della morte è stato organizzato un convegno di studi con la partecipazione non soltanto dell’Archivio di Stato di Massa ma anche della Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie modenesi Sezione di Massa, la Biblioteca civica di Mazzini della Spezia che conserva la biblioteca personale dello Sforza (3 ottobre dalle ore 16:30) e l’Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini della Spezia (4 ottobre dalle ore 16:30).
La sinergia delle quattro istituzioni massesi e spezzine è il risultato di un lungo lavoro preparatorio per rendere omaggio a una figura importante che tanti studi ha pubblicato sulla storia lunigianese.
Giovanni Sforza divenne giovanissimo dottore in Lettere all’Università di Pisa e scelse la carriera negli Archivi di Stato. Francesco Bonaini, insigne curatore degli Archivi Toscani e massimo esponente del metodo storico di quella che fu anche la scuola di Cesare Guasti e di Cesare Paoli, lo volle ben presto con sé; e, proprio a Pisa, Sforza svolse i suoi primi compiti di curatore e storico: qui scrisse infatti “Dante e i Pisani” (1868) a cui fece in seguito riscontro l’altro “Dante e la Lunigiana“.
Da Pisa si trasferì all’Archivio di Stato di Lucca sotto la supervisione di un altro maestro illustre, Salvatore Bongi. Fu così che sviluppò l’idea della nascita dell’Archivio di Stato a Massa, vicino al suo paese natale, Montignoso: ne divenne direttore dal 1887 per oltre tre lustri. Proseguì la sua attività di studio tra Massa e Lucca, muovendosi spesso tra Sarzana, Luni e il Modenese. Il suo interesse per i casi antichi e recenti della storia subalpina lo portarono nel 1903 alla Soprintendenza degli Archivi Piemontesi. Approfondì qui le sue ricerche sul Risorgimento Italiano: si concentrò sulle notizie relative a personaggi come D’Azeglio, Gioberti, i Durando, Lamarmora, agli eventi tra il 1848 e il 1849 e le prime battaglie d’Indipendenza.
Soprattutto, in occasione del primo anniversario della nascita di Cavour, mise in luce con accuratezza un documento significativo come il Patto di Plombières. Mentre si trovava in Piemonte, fu chiamato a capo dell’Archivio di Stato di Venezia dal novembre 1910 al maggio 1911. In questo periodo si collocava la ricerca che portò alla stesura di “Silvio Pellico a Venezia” nel 1917, una delle opere più famose dello storico. Fu socio dell’Accademia dei Lincei e invitati all’Accademia della Crusca per tenere un discorso intorno a Domenico Guerrazzi.
Giovanni Forza morì nella natia Montignoso lil 1° ottobre del 1922.
La prima giornata, ieri, è stata incentrata su Giovanni Sforza e gli Archivi di Stato con interventi del Direttore dell’Archivio di Stato di Torino e Soprintendente della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta Stefano Benedetto, di Jaleh Bahrabadi, Direttore dell’Archivio di Stato di Pisa, di Veronica Bagnai Losacco funzionario archivista dell’Archivio di Stato di Lucca e di Lorenzina Mastroianni, funzionario amministrativo dell’Archivio di Stato di Massa, con moderatore della prima giornata il Direttore dell’Archivio di Stato di Massa Francesca Nepori.
La seconda giornata del convegno si è spostato oggi nella sala conferenze della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi Sezione di Massa con interventi della Presidente Olga Raffo, di Barbara Allegranti della Biblioteca Normale di Pisa, di Eliana M. Vecchi, Presidente della Sezione Lunense dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, di Angelo Spaggiari, Presidente della Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie modenesi, e di Paolo Giannotti della Deputazione di Storia patria delle antiche provincie modenesi. Sezione Massa.
Domani lunedì 3 ottobre le celebrazioni si sposteranno alla Biblioteca Civica Mazzini della Spezia che conserva la biblioteca personale donata dallo stesso Giuseppe Sforza e che in occasione del Convegno ha allestito una esposizione libraria che è visitabile negli orari di apertura dell’Istituto. La giornata è dedicata a Giovanni Sforza e il suo rapporto con i libri e sarà inaugurata, alle ore 16,30, dal Sindaco della Città della Spezia Pieluigi Peracchini. Laura Malfatto già Dirigente degli archivi, biblioteche e musei del Comune di Genova modererà la giornata. Il programma prevede l’intervento di Francesca Nepori, Direttore dell’Archivio di Stato di Massa, con la relazione Giovanni Sforza cacciatore di libri, Andrea Tenerini della Deputazione di Storia patria delle antiche provincie modenesi, Sezione Massa, e del Comune di Seravezza che parlerà de Gli opuscoli per nozze nella produzione a stampa di Giovanni Sforza. A seguire Ilaria Gasperi della Biblioteca civica Mazzini illustrerà La Donazione (manoscritti e volumi) di Giovanni Sforza alla Biblioteca e a chiusura Rossella Trevisan della Biblioteca civica Levanto guiderà nei volumi della Donazione Sforza nel catalogo on line del Sistema bibliotecario della Spezia.
Il quarto e ultimo giorno il Convegno sarà ospitato dall’Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini e sarà dedicato a Giovanni Sforza e le fonti storiche. Il programma della giornata prevede la presenza di Giuseppe Benelli, Presidente Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini, che parlerà de L’importanza dell’opera di Giovanni Sforza Memorie e documenti per servire alla storia di Pontremoli, a seguire Olga Raffo, Presidente della Deputazione di Storia patria delle antiche provincie modenesi. Sezione Massa, con la relazione Cronache e ricordi di Massa di Lunigiana e altre memorie raccolte da Giovanni Sforza.
Chiuderanno la giornata le relazioni di Nicola Barattini dell’Archivio di Stato di Massa con l’intervento Giovanni Sforza e il fondo diplomatico dell’Archivio di Stato di Massa e Franco Bonatti dell’Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini con la tematica Giovanni Sforza e gli Statuti della Lunigiana. Modererà e concluderà Enrica Salvatori Professore di Storia medievale presso l’Università di Pisa.