La Spezia intitola un ponte a Guglielmo Marconi e la biblioteca d’arte a Giancarlo Marmori

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LA SPEZIA -La Giunta Peracchini su proposta dell’assessore alla toponomastica Maria Grazia Frijia, ha deliberato di intitolare il ponte tra Viale Giovanni Amendola e l’ingresso dell’Arsenale Marina Militare, Porta Principale, a Guglielmo  Marconi, e al giornalista e scrittore Giancarlo Marmori la Biblioteca di Storia d’’Arte e Archeologia nella Palazzina di Via Prione.

“Guglielmo Marconi svolse alla Spezia diversi esperimenti di radiotelegrafia entro l’area dell’Arsenale, su breve distanza, sino ad allargare il suo raggio d’azione agli esperimenti in mare– dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini- Figura quindi strettamente collegata alla città e alla Marina Militare; a lui è stato dedicato anche il Polo Universitario cittadino che ogni anno forma generazioni di brillanti laureati. Il ponte che intitoliamo a Marconi si trova nei pressi del Museo Tecnico Navale che conserva cimeli marconiani, oltre gli apparati e i nastri originali riportanti la trascrizione, in alfabeto Morse, di quella prima storica trasmissione.”

“Intitoliamo la Biblioteca Speciale di Storia dell’arte e Archeologia a Giancarlo Marmori – dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini- scrittore e giornalista molto raffinato, critico d’arte, realizzò prestigiose opere letterarie pubblicate in Francia e in Italia. La Spezia è orgogliosa di vantare tra i suoi figli personalità dello spessore di Marmori e di dedicargli questo piccolo scrigno di cultura che ha sede nel cuore della città, all’interno della Palazzina delle Arti.”

Giancarlo Marmori, scrittore e giornalista molto raffinato, critico d’arte, si dedicò all’attività letteraria, realizzando opere pubblicate in Francia e in Italia. Nato da Renato e Bianca Maria Arnavas, dopo la laurea in filosofia presso l’Università di Genova si stabilì a Parigi, dove, dal 1957 fu corrispondente de L’Espresso, oltre che collaboratore de Il Mondo, il Corriere della Sera e La Repubblica. Sulla sua vicenda intellettuale influirono, oltre gli stimoli culturali che una città come Parigi offriva, anche il sodalizio con lo scrittore Pierre Klossowski, di cui tradusse numerose opere. Ai primi anni parigini risale la stesura di una raccolta di poesie, seguì l’esordio narrativo con il racconto La parlerie, uscito poi in italiano come Lo sproloquio; di poco successivo fu Cérémonie d’un corps, tradotto in italiano con il titolo Storia di Vous. Nella prima metà degli anni Sessanta, sollecitato dall’editore Feltrinelli partecipò al primo e terzo convegno del Gruppo 63, nel corso dei quali si svolse un ampio dibattito sul romanzo sperimentale. Si dedicò, inoltre, ad importanti saggi, tra cui si ricordano Le Vergini funeste, Senso e anagramma, e infine, nel 1975 pubblicò il romanzo La Venere di Milo, considerato il più impegnativo tra i suoi scritti. Nel 1991, grazie al sapiente lavoro di recupero della moglie Elena Guicciardi, uscì postumo il romanzo Gabriele.

Noi vogliamo aggiungere il libro La bellezza è difficile (la copertina nella foto)  che raccoglie una selezione dei suoi scritti pubblicato da Laterza che divenne strenna natalizia nel 1984 dell’allora Cassa di Risparmio della Spezia, libro che contribuì a far conoscere agli spezzini questo loro concittadino vissuto per molti anni a Parigi.

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