LA SPEZIA – Riprendendo le fila del bando “Green Ports” con cui il Ministero della Transizione Ecologica ha invitato le Autorità di Sistema Portuale del centro nord a formulare progetti su “Interventi di energia rinnovabile ed efficienza energetica nei porti” nell’ambito della componente Intermodalità e Logistica Integrata, la giornalista Daniela Patrucco ha focalizzato la sua attenzione sul sistema porti La Spezia e Marina di Carrara intervistando l’ingegner Federica, Responsabile dei Progetti Speciali, Innovazione e Relazioni istituzionali dell’AdSP.
Premesso che l’AdSP Mar Ligure Orientale, che comprende i porti della Spezia e di Marina di Carrara, ha presentato 10 proposte riferibili a tutte le tipologie di intervento, fa il quadro della realtà che fa capo a questa Autorità evidenziando che “lo scalo di Marina di Carrara è legato alla movimentazione dei lapidei ma si è aperto con successo anche al settore container, ro-ro, project cargo e multipurpose”, e che “il porto della Spezia, secondo porto italiano nella movimentazione di container, ha un traffico annuo di oltre 1,3 milioni di TEU e una forte vocazione all’ intermodalità”.
Nell’intervista l’ingegner Federica Montaresi spiega il lavoro sui dieci progetti pianificati con un approccio innovativo secondo il metodo di lavoro dato dal PNRR. Una parte fondamentale del lavoro è stata la condivisione e il coinvolgimento degli operatori nell’elaborazione del piano per dare un orizzonte di sviluppo sostenibile che tenesse conto delle esigenze future di operatori e stakeholders e con l’obiettivo di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale sulla città e consentire un suo sviluppo sostenibile.
Entra quindi nei particolari dalla auto-produzione di energia elettrica da fotovoltaico alle nuove vetture di servizio, elettriche o a idrogeno e ai mezzi dei concessionari, alimentati dall’’elettricità o da idrogeno prodotto nel porto della Spezia ma con distribuzione anche a Marina di Carrara, da una chiatta che raccoglie e tratta le emissioni inquinanti delle navi in banchina in entrambi i porti alla progettazione di una stazione di potenza di 80 MW in alta tensione per le forniture agli ampliamenti infrastrutturali e alle conversioni energetiche in ottica green.
Fonte: © QualEnergia.it per chi volesse leggere l’intervista integrale nell’autorevole rivista specializzata.