L’accordo sul grano firmato ad Istambul ma i dubbi sulla sua riuscita sono parecchi. E i russi intanto bombardano Odessa

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Istanbul – Firmato un primo accordo per sbloccare circa 20 milioni di tonnellate di grano ferme nei porti dell’Ucraina da mesi dopo l’invasione russa, ecco che non si risparmia da parte dei russi il porto di Odessa.

L’accordo è stato raggiunto, come si sa, con la mediazione del governo turco, che da settimane sta cercando di far dialogare le due parti.

E’ così che due delegazioni di Ucraina e Russia sono andate a Istanbul, in Turchia, per incontrare separatamente una delegazione del governo turco e firmare l’accordo, alla presenza del segretario generale dell’ONU António Guterres e del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Nel corso di una breve cerimonia, i rappresentanti dei due paesi hanno firmato separatamente due documenti «speculari» in cui l’altro firmatario era la Turchia, che ha fatto da garante dell’accordo, ma non hanno firmato tra di loro. Questo peculiare sistema è uno dei primi segnali che l’accordo, benché sia ovviamente uno sviluppo positivo, debba per ora essere valutato con estrema cautela: le due parti non si fidano l’una dell’altra, e potrebbe bastare pochissimo per farlo saltare.

Ma se le cose andranno bene, secondo le prime stime le navi cargo ucraine potranno partire già la prossima settimana. E come si sa ci sono 150 navi pronte ad avviare il corridoio del grano che dovrebbe garantire approvvigionamenti per un totale di 5 tonnellate al mese. Nei granai ucraini ci sono 20 milioni di tonnellate di grano e 20 milioni sono quelli previsti dal nuovo raccolto.

In questo quadro due sono gli elementi di incertezza_ la Russia che continua ad alzare l’asticella con le sue mire oltre il Donbass e l’Ucraina che ha già fatto sapere che, se l’accordo verrà intralciato da “provocazioni” russe, ci sarà una risposta militare immediata.

Questi elementi e il bombardamento di Odessa rende l’accordo ancora molto instabile, e i dubbi sulla sua reale riuscita sono parecchi.

Fonte: Limes – La carta sui paesi di destinazione del frumento d’Ucraina è di Laura Canali

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