L’adesione allo sciopero dei portuali italiani per il contratto è praticamente totale

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Genova – Prosegue lo sciopero dei portuali italiani con una adesione che si è rivelata massiccia in tutta la Penisola a cominciare da Genova, che, essendo il primo scalo, è anche un punto di riferimento.

Varchi chiusi e presidiati, piazzali vuoti, gru e mezzi meccanici fermi, logistica e trasporti da e per il porto bloccati anche il secondo giorno nel quale si conferma l’adesione praticamente totale che si riscontra ovunque, come pure alla Spezia, secondo porto italiano per la movimentazione dei container.

In un rapido giro la situazione è in fotocopia dalla Spezia a Livorno, da Ravenna a d Ancona e così via.

E’ uno sciopero importante – ha spiegato sempre da Genova Fabio Ferretti di Filt Cgil – e necessario, perché le controparti non sono ancora riuscite a soddisfare le attese dei lavoratori. Manca una reale proposta economica che vada a recuperare il potere di acquisto che i lavoratori hanno perso a causa dell’inflazione. Il contratto è anche importante per la sicurezza e la dignità nei posti di lavoro. Le proposte arrivate nei giorni scorsi, però, sono ancora abbastanza lontane da quello che i lavoratori ritengono un obiettivo minimo per proseguire la trattativa.
La sostanza – ha spiegato Stefano Degli Innocenti di Uiltrasporti – è che la proposta legata ai minimi tabellari è ritenuta inconsistente, soprattutto pensando a quello che è stato il lavoro dei portuali sia durante la pandemia e per i record che i lavoratori hanno fatto fare alle aziende del porto.

E Massimo Rossi di Fit Cisl Liguria chiude il cerchio così: chiediamo anche la riforma degli accordi per avere più ore per la formazione e più libertà di monitorare all’interno dei  terminal per fare prevenzione.

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