Roma – In risposta alla richiesta di Bluebell Partners , detentore di 25 azioni, di sfiduciare l’amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo, il consiglio ha risposto di no.
Bluebell Partners aveva chiesto al presidente di Leonardo, Luciano Carta, di trasmettere al cda, ai sindaci e all’organismo di vigilanza le motivazioni della sentenza di condanna in primo grado dell’ad Alessandro Profumo per i derivati Mps, invitando il consiglio a “prendere atto di quanto accertato dal tribunale e sfiduciare” l’amministratore delegato.
Il fondo Bluebell ha preannunciato inoltre l’intenzione di promuovere, in occasione dell’assemblea di Leonardo del 19 maggio sul bilancio, l’azione di responsabilità ex art. 2393 del codice civile allo scopo di ottenere “il risarcimento del danno di immagine” che Alessandro Profumo avrebbe causato alla società.
Queste le valutazioni del Consiglio di Amministrazione di Leonardo: “Premesso che – in relazione al mero profilo dell’ammissibilità formale e, quindi, verificata esclusivamente la ricorrenza dei requisiti di presentazione della proposta – si è ritenuta ammissibile al voto assembleare la proposta individuale di deliberazione, come formulata, nell’ottica della massima trasparenza e onde continuare a garantire il più ampio esercizio dei diritti degli azioni sti nel quadro della disciplina speciale tutt’ora in vigore, con riguardo invece ai contenuti della citata proposta, il consiglio di amministrazione ha valutato l’infondatezza delle argomentazioni addotte. L’organo consiliare, pertanto, ha espresso assoluta non condivisione delle contestazioni avanzate da Bluebell riguardo alle condotte dallo stesso azionista asseritamente attribuite all’amministratore delegato anche in termini di presunti pregiudizi arrecati a Leonardo, ciò sia alla luce dei rilevanti risultati conseguiti dalla Società – specie con riferimento all’esercizio 2021 in relazione al quale si porrebbe la tematica della proposta individuale di azione di responsabilità avanzata da Bluebell – che dell’apprezzamento da parte del mercato dei risultati stessi”.
Di conseguenza dunque il Cda ha confermato un giudizio di assoluta adesione e condivisione della gestione attuata dall’amministratore delegato della società.