LERICI – Tutto era cominciato sulle spiagge del nostro litorale. Quando, miti ricordi dell’estate, gli arenili diventano sì ricettacoli di un pò di tutto ma anche scrigni di opportunità per chi li vuol vedere, apprezzare e riutilizzare, anzi, nobilitare.
Questo è capitato a Vittorio Capitani, un po’ per gioco, per curiosità, per utilità, quando accompagnava la moglie, pittrice, a scegliere legni restituiti dal mare per trasformarli in cornici. L’arte si sa può essere contagiosa e di mostra in mostra, di conoscenza in conoscenza di artisti, anche lui è stato preso da questa che considera però solo passione.
Passione che poi ha trasformato, lasciato il lavoro, in una attività, quella delle opere del proprio ingegno, che lo ha portato a partecipare ai mercatini nei quali espone, come si vede nella foto, soprattutto temi di mare e di tutto il mondo che nel mare e attorno al mare vive. E che lui colora.
Continuando ovviamente a utilizzare il materiale raccolto nelle spiagge, recuperato e non solo riciclato ma trasformato in quadri e quadretti per i quali soprattutto i turisti lombardi, emiliani, toscani e anche stranieri, dice, sentono una forte attrazione. Sarà l’immediatezza del messaggio, l’originalità di quegli oggetti che continuano a sapere di salmastro, la originalità di souvenir davvero artigiani e pure saranno i costi contenuti, sarà quel che sarà, ma da quando ha cominciato non ha più smesso.
E’ come se avesse trovato l’elisir di una nuova vita che ha scelto con tutta la serenità che lo ha sempre accompagnato.
Gira con il suo banco ad animare anche lui i mercatini di queste che sono classificate “opere del proprio ingegno”, portando, è innegabile, il frutto del suo talento, ed è tale la rispondenza che si è aperto un piccolo laboratorio a Romito Magra dove potrete trovarlo se vi interessa l’argomento.
Conoscendolo fin da ragazzo ho avuto il piacere di rincontrarlo scovandolo dietro i suoi quadri, nei giorni di Natale, con stampato sul volto il suo sorriso di sempre, in attesa dietro uno dei banchi di un mercatino, sommerso dai soggetti marinareschi della sua arte artigiana. Abbiamo parlato, ci siamo raccontati, gli ho promesso che, nonostante il suo stupore al limite della ritrosia, avrei scritto qualcosa su quel mondo di mare che lui vive così, a modo suo.
Enzo Millepiedi