LA SPEZIA -I miticoltori spezzini sono in una crisi che li allarma sempre di più a causa delle orate sempre più fameliche per il surriscaldamento del mare che fanno strage di mitili e distruggono il lavoro e i profitti di un intero comparto.
Con l’innalzamento della temperatura del mare il metabolismo dei pesci si è infatti accelerato e ciò ha causato la distruzione del 70% della produzione di mitili spezzini.
Una situazione peraltro che si protrae da mesi – commentano i rappresentanti della Coldiretti – e si fa ogni giorno più preoccupante, con notevoli ripercussioni sul lavoro dei nostri mitilicoltori e sul loro sostentamento.
Per questo, facendo seguito alle ripetute grida di allarme dei pescatori, la Federazione regionale ha inviato al vicepresidente e assessore all’Agricoltura e Pesca di Regione Liguria, Alessandro Piana, la richiesta di un concreto e immediato supporto al comparto e ai suoi operatori.
Come è ormai purtroppo noto – commentano – la mitilicoltura alla Spezia è vittima da diversi anni della predazione dei branchi di orate che divorano i mitili allevati nel Golfo, predazione che invece di attenuarsi va via via crescendo. E a tal punto che che è sopraggiunta la necessità di acquistare nel prossimo periodo elevati quantitativi di mitili da innestare nel mare spezzino, per poter ripristinare, almeno in parte, la produzione e le scorte di merce andata distrutta.
Ma al fine di aiutare le imprese di mitilicoltori, ormai stremate si chiede alla Regione Liguria di attivare risorse economiche, regionali e non, in maniera analoga a quanto avviene in agricoltura per i danni causati dalla fauna selvatica.