Leonardo promosso da  Moody’s presenta in sintesi le principali voci di un bilancio con +29,3 per cento di ordini

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Roma – Il consiglio di amministrazione di Leonardo ha esaminato e approvato all’unanimità i risultati del primo trimestre 2023.

Queste in sintesi le principali voci: ordini 4,9 miliardi (+29,3%), focf – 688 milioni, in crescita di 400 milioni rispetto al 1q 2022, ricavi a 3 miliardi (+2,6%), ebita a 1192 milioni (+4,4%), risultato netto € 542 milion i in linea con il primo quadrimestre 2022, confermata guidance 2023. portafoglio ordini in crescita a 39,1 miliardi, pari a più di 2,5 anni di produzione, ottima performance delle divisioni, recupero graduale delle Aerostrutture, inizio d’anno più lento per le partecipate strategiche, come previsto, con un contributo in calo di 21 milioni rispetto al 1Q 2022, RoS a 3,9%, in linea con il 1Q 20223 e infine riduzione dell’indebitamento netto di 1,1 miliardi rispetto al primo trimestre 2022, grazie al rafforzamento della generazione di cassa.

“I risultati commerciali e finanziari del primo trimestre mostrano un andamento positivo – ha dichiarato Alessandro Profumo, amministratore delegato  di Leonardo – in linea con le aspettative. La performance commerciale, l’avanzamento dei programmi e la crescita della Top-Line vengono accompagnate da una performance finanziaria che vede il FOCF in continuo deciso miglioramento con ulteriori passi avanti nella riduzione del debito. Nei primi tre mesi abbiamo dimostrato ancora una volta la competitività nel business difesa/governativo e il continuo miglioramento della performance delle Aerostrutture. Il Gruppo è solido e sostenibile nel lungo periodo, con la capacità di cogliere future opportunità di crescita”.

E ha concluso: “Sono inoltre orgoglioso di poter annunciare che Moody’s ha appena promosso Leonardo a Investment Grade riconoscendo al Gruppo una significativa esecuzione del Piano Industriale durante la pandemia, importanti progressi sulla riduzione dell’indebitamento, solide prospettive di crescita nelle attività della Difesa, alla luce del complesso contesto geopolitico, e prudenti politiche finanziarie volte ad una continua riduzione del debito”.

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