Leonardo vola in borsa spinto anche dai dati del bilancio 2021 con un utile netto di 587 milioni

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Roma – Leonardo è volato in borsa con un più 11,41 per cento non solo per gli effetti della situazione geopolitica ma anche per la chiusura del bilancio 2021 che ha segnato un utile netto di 587 milioni, + 142%, i ricavi salgono a 14,1 miliardi (+5%).

Ciò grazie alla componente europea dell’elettronica per la difesa e sicurezza, ai velivoli dell’aeronautica e, in misura inferiore, agli elicotteri, che hanno compensato la riduzione in aero strutture, sulle linee di produzione B787 e Atr. L’88% dei ricavi è rappresentato dal business difesa-governativo.

Il portafoglio ordini è di 35,5 miliardi di euro. l’ebita a 1,123 miliardi (+20%). Il flusso di cassa operativo è di 209 milioni (+423%) doppio rispetto alla guidance. La società torna al dividendo: il consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di una cedola pari a 0,14 euro per azione. È quanto risulta dal consuntivo approvato dal cda.

“Il 2021 è stato un anno importante – commenta l’amministratore delegato Alessandro Profumo – il flusso di cassa operativo 2021 è risultato al di sopra della guidance e doppio rispetto alle attese. Abbiamo ripreso il percorso di crescita con risultati al di sopra dei livelli pre-pandemici, a parte le aero strutture per le quali è in corso il piano di ristrutturazione e rilancio”, sottolinea. La solidità e i fondamentali del gruppo sono alla base della fiducia nel breve e nel medio-lungo periodo”.

Leonardo precisa in una nota che “non risulta esposta in maniera significativa” verso Russia e Ucraina. L’esposizione patrimoniale a fine 2021 verso l’Ucraina è nulla mentre “nei confronti di operatori direttamente coinvolti dal regime sanzionatorio verso la Russia è pari a circa 30 milioni. Il portafoglio ordini verso la Russia è di circa 25 milioni, il portafoglio verso l’Ucraina è pari a circa 8 milioni”.

E si rifanno alla presentazione dei dati del bilancio 2021 e alla riunione con Fim, Fiom e Uilm dell’Osservatorio strategico Fiom Cgil, Uilm Uil e le Rsu Fiom e Uilm di Leonardo Business Unit Sistemi di Difesa per riferire che Profumo in quella sede “ha affermato che non ci sono particolari novità circa la vendita tranne il fatto che sta subendo un rallentamento, a seguito delle richieste del Governo che sta valutando il nuovo scenario geopolitico causato dalla guerra in Ucraina”. Dichiarazioni che vengono poi collegai a un’intervista nella quale Alessandro Profumo “sostiene che la vendita va avanti e che la situazione geopolitica rappresenta una forte spinta a lavorare sul sistema di Difesa europeo. Quindi rimane invariata l’intenzione da parte di Leonardo di far cassa con la Business Unit Sistemi di Difesa”.

Per Fiom, Ulm e Rsu poi “l’atteggiamento dell’ad nei confronti della BU SDI si desume anche dal comunicato sull’andamento economico di Leonardo nel 2021, nel quale non si menzionano affatto gli ottimi risultati della BU SDI, sia in termini di ordini, di EBIT e di Cash Flow, che hanno contribuito in maniera importante ai risultati tanto sbandierati della Leonardo. A questo proposito diviene inspiegabile la fuga in avanti della Cisl e della Fim Cisl che, oltre a non aver partecipato alla manifestazione con sciopero di 8 ore a Roma in Piazza Montegrappa del 6 dicembre 2021 contro la svendita di Oto Melara, tenta di prendersi il merito di uno stop alla vendita che non c’è!”

Auspichiamo che questo sia solo uno ‘scivolone’ di un’organizzazione in cerca di visibilità, in un momento dove invece non servono differenziazioni. La strada è ancora in salita e non dobbiamo abbassare la guardia. Per questo le Segreterie Provinciali Fiom e Uilm e la Rsu Fiom-Uilm decideranno, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori della Divisione SDI di Leonardo, come proseguire nella battaglia senza escludere nuove iniziative di mobilitazione”.

 

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