Giorgio Bucchioni, già Presidente dell’Autorità Portuale e Presidente degli Agenti Marittimi del Porto della Spezia ci ha inviato questo suo interessante intervento su “Libertà e green pass”, titolo al commento di quanto sta accadendo nel nostro Paese e nel mondo della portualità. Ecco il testo.
di Giorgio Bucchioni
In questi giorni si è svolta la 72^ Assemblea Nazionale degli Agenti Marittimi Raccomandatari a Venezia. Nel corso dell’Assemblea, riportano i media, il Presidente Alessandro Santi non ha potuto esimersi dal sottolineare quanto stava succedendo nel nostro Paese ed in particolare nella portualità.
Ha suggerito la costituzione di un “gabinetto di guerra” dotato di poteri e competenze idonee ad uscire dalla fase delle parole a quella dei fatti.
Sembra di mutuare la denuncia dell’inutile “bla bla” da parte degli ambientalisti nei confronti degli Stati che ora sembra condiviso anche dalla Regina Elisabetta II e,” si parva licet componere magnis”, dall’imprenditore Briatore.
Nel contempo il contrappasso: a Trieste una frangia della Compagnia portuali scendeva in campo contro il Green Pass e con espressioni truculente ne reclamava l’abolizione pena sciopero “ ad oltranza”.
Il Presidente del Porto di Trieste D’Agostino, di fronte ad un simile protervo atteggiamento, ipotizzava le sue dimissioni cui veniva replicato con spocchiosa sufficienza e supponenza.
Il 15 ottobre, giorno del blocco d’Italia, paventato da molti media, le agitazioni si sono svolte in molte città italiane ma non si è verificato alcun blocco, neppure a Trieste.
Anche a Genova, che non può restare indietro, in alcuni terminal si sono sommati più motivi di agitazione danneggiando soprattutto l’autotrasporto e quindi altri lavoratori.
Lo slogan gridato dai manifestanti, non molti per la verità, nelle varie piazze, era libertà, libertà, libertà.
Il concetto di libertà è assai esteso e la nostra Costituzione ha inteso definirne molti aspetti garantendo un ampio spettro di garanzie e comportamenti sì da far dubitare che chi le invoca pur godendone in pieno ne sia consapevole.
Richiamo Schumpeter: “questi signori si giovano della libertà della democrazia per indebolirla e minarla”. Ed infatti credo che sia opinione generale che la nostra democrazia sia debole, che i nostri governanti, con le debite ed eccezionali eccezioni, siano propensi a subire le minoranze aggressive piuttosto che il bene comune.
Ed ecco che allora l’esibizione del green pass per godere di una quasi piena agibilità sociale (lavoro – svago – cultura etc.) viene visto come violazione della libertà mentre si tratta solo ed esclusivamente di una garanzia sociale per la maggioranza dei cittadini.
Ma cosa interessa tutto questo agli Agenti Marittimi? Interessa eccome! La credibilità internazionale, che questo Governo e l’impegno del cluster portuale ha a poco a poco ottenuto per il nostro sistema è stata vulnerata non poco: “ecco i soliti comportamenti all’italiana” il commento di chi non capisce come di fronte ai milioni di morti nel mondo si possano tenere comportamenti privi di qualsiasi senso di responsabilità.
Ed oggi siamo nella condizione di poter spiegare alla clientela internazionale, particolarmente importante per Trieste ma anche per tutto il sistema dei trasporti internazionali, che i porti italiani hanno lavorato e lavorano dimostrando che le minoranze aggressive e rumorose magari riempiono i media di allarmismi ma non incidono sull’operatività generale del mondo del lavoro che non vuole battaglie ideologiche ma solo poter lavorare in pace.