Milano – Intervistato da Andrea Ferro per “Container” su Radio24, Luigi Merlo si è detto sempre più preoccupato della situazione che sta bloccando il transito delle navi dal Canale di Suez.
Il Presidente di Federlogistica, Vice presidente di Contrasporto, componente del board di Assarmatori e responsabile delle relazioni istituzionali per l’Italia di Msc per quanto riguarda l’aumento – che non pochi danno per “vertiginosi” – il suo ragionamento è nel senso che essendo calati ai minimi storici, gli incrementi fino ad oggi devono essere rapportati a quel livello per cui tali incrementi possono ancora rientrare in limiti ragionevoli.
Anche perché – ha fatto notare Merlo – la contrazione del mercato internazionale ha effetti di calmierazione nel rapporto tra domanda e offerta.
Diverso per Luigi Merlo è il prolungarsi di una situazione che obbliga, per questioni di sicurezza, le navi a circumnavigare l’Africa per raggiungere i porti italiani, il che significa un viaggio più lungo in media di dieci giorni con ricadute sui tempi di consegna e sui costi da sostenere per le Compagnie.
Una situazione dunque che ha la potenzialità di danneggiare soprattutto i porti del Mediterraneo e i porti italiani in particolare che hanno la loro porta naturale d’ingresso a Suez.
E’ comunque tutto il trasporto mondiale dei container che sta subendo ritardi e interruzioni sia per Suez con l’aggravio del disastro climatico nel Canale di Panama che ora in grado di funzionare al 66% della sua capacità nominale, a causa appunto dei bassi livelli dell’acqua.
E se i missili Houthi lanciati per sabotare il Canale di Suez stanno ostacolando il commercio tra Asia ed Europa, la mancanza di piogge a Panama causa ritardi e il ritorno a una situazione di congestione nelle rotte tra Asia e Nord America.